Gavirate dice sì ai profughi dell’Afghanistan: “Pronti ad ospitare un gruppo di donne”
La sindaca Silvana Alberio annuncia di voler mettere a disposizione l'appartamento protetto usato dai migranti negli scorsi anni, ma questa volta l'obiettivo è aiutare le donne. Anche Viva Gavirate è favorevole
L’amministrazione di Gavirate annuncia, tramite il sindaco Silvana Alberio, che parteciperà al progetto di accoglienza dei profughi afghani: «Scriveremo lunedì al Prefetto in risposta alla sua richiesta di disponibilità di posti per i profughi in fuga dall’Afghanistan» – annuncia il primo cittadino.
«Abbiamo deciso, come amministrazione, di aderire a questa richiesta. Useremo l’appartamento che è stato utilizzato per i migranti negli scorsi anni. Siamo disponibili ad ospitare 3-4 ragazze afghane e creare un progetto di integrazione ad hoc per loro».
Alberio annuncia che coinvolgerà le associazioni del territorio e la Croce Rossa chiedendo di dare una mano: «Sono convinta che la bella esperienza vissuta con gli otto migranti che avevamo qui, possa ripetersi. Vogliamo essere parte attiva in un momento così drammatico per la popolazione afghana».
Una particolare attenzione è rivolta alle donne, prima vittime del ritorno dei Talebani al potere nel paese asiatico: «Siamo un’amministrazione che ha sempre guardato ai problemi sociali e delle donne in particolare. Per questo vorremmo dare ospitalità a delle ragazze. Grazie alla professionalità dei nostri servizi sociali possiamo realizzare un progetto di integrazione».
Dichiara la propria disponibilità anche l’opposizione di Viva Gavirate che, tramite le parole di Selvino Beccari, prova a offrire spunti di riflessione e a concorrere sulle decisioni operative: «Esprimo apprezzamento per la decisione della Sindaca Silvana Alberio e della sua Giunta di rendere Gavirate parte attiva coerentemente all’impegno della nostra nazione nella difesa della barbarie talebana. Il tema è senza dubbio quello della difesa dei soggetti deboli ma anche quello dell’affermazione dei valori dell’occidente e quindi bene al progetto donne ma se il Prefetto indicasse una famiglia manterrei comunque la disponibilità di Gavirate. Positivo che questa iniziativa possa divenire un momento di collaborazione tra le diverse realtà istituzionali ed associative della nostra realtà gaviratese».
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