È morto Antonio Pennacchi, scrittore e gran polemista

Aveva vinto il Premio Strega nel 2010, con "Canale Mussolini". Romanziere ma anche saggista e polemista dallo stile tutto particolare

Antonio Pennacchi

È morto a 71 anni lo scrittore Antonio Pennacchi. Aveva vinto il Premio Strega nel 2010, con il romanzo “Canale Mussolini”.

Operaio alla «Fulgorcavi» di Latina, aveva esordito a inizio anni Novanta con il romanzo Mammut e poi con Palude, prima opera incentrata sul mondo dell’Agro Pontino, un mondo a parte sempre al centro della sua scrittura.

Abile polemista, nel 2003 ha pubblicato Il fasciocomunista, romanzo a tratti esilarante e a tratti tragico in cui riversa il suo tortuoso percorso politico personale: nato in una famiglia democristiana, a differenza di fratelli e sorelle (divenuti militanti di sinistra) aderì da giovane all’MSI, per poi spostarsi a sinistra per indole antimperialista. Dal libro Il fasciocomunista è tratto – con più di una licenza – il film Mio fratello è figlio unico.

Nel 2010 aveva vinto il Premio Strega con Canale Mussolini, racconto dell’epica familiare di una famiglia di coloni veneti in Agro Pontino, dagli anni Venti alla tempesta della Seconda Guerra Mondiale.

Negli anni Duemila ha avuto anche una prolifica attivista di saggista sui generis: con una lunga serie di articoli su Limes, nati da peregrinazioni in mezza Italia, aveva raccontato il patrimonio misconosciuto delle città di fondazione del fascismo, dall’Agro Pontino alla Sicilia, passando per Tresigallo e Segezia (il piccolo borgo del Tavoliere usato come set del film Mio fratello è figlio unico).

Tra italiano ed espressioni in dialetto laziale, rivolgendosi direttamente al lettore e spesso con caustico sarcasmo, ha proposto una sua visione politica personale, polemica verso la rinuncia alle lotte operaie. Una visione tutta originale, legata alla sua biografia militante di “fasciocomunista”.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 03 Agosto 2021
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