“Non si getti fango sulla Protezione civile”. In sindaco di Induno difende e ringrazia i volontari
Il sindaco Marco Cavallin, ha portato l'attenzione dei suoi concittadini sul grande lavoro dei volontari impegnati nel gruppo indunese della Protezione civile del Piambello e che qualcuno in questi giorni ha criticato
![Induno Olona - Protezione civile](https://www.varesenews.it/photogallery_new/images/2021/08/induno-olona-protezione-civile-1240623.610x431.jpg)
Va bene le polemiche, va bene criticare il sindaco, ma giù le mani dai volontari della Protezione civile. E’ questo il senso di un lungo intervento con cui oggi il sindaco di Induno Olona Marco Cavallin, ha portato l’attenzione dei suoi concittadini sul grande lavoro dei tanti indunesi che sono impegnati nel gruppo indunese della Protezione civile del Piambello.
«Il maltempo di questi giorni ha messo duramente alla prova il territorio della nostra provincia, spesso con esiti davvero drammatici e devastanti, come avvenuto in molti paesi anche vicini al nostro – scrive Cavallin – A Induno Olona le cose finora sono andate complessivamente bene. E questo è un risultato che non dipende dalla buona sorte ma dal duro lavoro. Dodici anni fa con ingenti risorse abbiamo messo in sicurezza il nucleo abitato centrale tramite la costruzione delle vasche alle pendici del Monarco. Le vasche trattengono la gran parte dei detriti trasportati dall’acqua giù dal monte, impedendo che questi, scendendo a valle, mandino in crisi il sistema fognario: le vasche insomma sono la soluzione al problema e oggi se ne cura l’assidua manutenzione grazie soprattutto al lavoro – faticoso, oscuro, umile, disinteressato – dei nostri volontari di Protezione Civile, che io definisco “angeli della cittadinanza”».
Sono i volontari che, soprattutto in questi giorni di maltempo, hanno sorvegliato sulla tenuta del sistema di controllo delle acque: «Di giorno e di notte, sia quando il tempo è clemente sia quando il nubifragio si abbatte più violento sulle nostre case, i volontari escono dalle loro comode abitazioni e si mettono a lavorare per il bene e la sicurezza di tutta la comunità. Io ne sono testimone diretto, avendo partecipato a diversi sopralluoghi insieme a loro – aggiunge il sindaco – Con la Protezione civile, con l’ufficio Tecnico comunale, con la Comunità montana stiamo facendo, e non certo da oggi, un lavoro serio e proficuo, ragionando sempre su quali priorità intervenire e tenendo costantemente sotto controllo il sistema nel suo complesso, con professionalità e competenza. E lo si fa non solo nelle stagioni delle piogge, ma in ogni giorno dell’anno, per elevare il più possibile il livello di sicurezza del nostro paese, che non a caso ormai da anni non subisce eventi disastrosi».
Da qui la levata di scudi in difesa della Protezione civile, che in qualche post sui social del paese è stata criticata: «Sono davvero amareggiato che ci sia qualcuno che in queste ore – guardando solo al proprio orticello e senza conoscere la gestione operativa complessiva – senza esitazione butti fango anche sulla Protezione civile, accusandola di inefficienza e inazione. Coloro che sostengono queste cose, additando al pubblico disprezzo social chi sta lavorando anche per loro, nella migliore delle ipotesi non sa di cosa parla, e dunque farebbe molto meglio a tacere. Gridare sempre “al lupo al lupo” non è manifestare un legittimo bisogno, questo mi pare ovvio. Il sindaco è una carica pubblica, quindi gli attacchi strumentali e ideologici fanno parte del gioco, non fanno piacere ma vanno accettati. Io però non posso accettare che sia disprezzato e sottovalutato, senza alcuna buona ragione, il duro lavoro di chi si impegna, da volontario e in modo generoso, per il bene comune. Qui parliamo di ragazze e ragazzi, uomini e donne che usano le proprie ferie o i permessi di lavoro, che sottraggono tempo alle loro famiglie per adempiere all’impegno che si sono assunti di fare il bene della popolazione. Parliamo di pensionati che anziché godersi il riposo, ancora faticano nell’interesse della propria comunità. Gente che si spezza la schiena per la sicurezza di tutti. Parliamo di cittadini benemeriti, a cui tutti dovrebbero portare rispetto e riconoscenza. So che la stragrande maggioranza degli indunesi ne è consapevole e stima profondamente le donne e gli uomini della nostra Protezione civile».
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