Un serial killer del Rinascimento nel nuovo libro dello scrittore di Saltrio G. L. Barone
C'è anche un varesino tra i protagonisti di "Cospirazione Gonzaga", in questi giorni in libreria edito da Newton Compton
E’ da pochi giorni in libreria “Cospirazione Gonzaga”, il nuovo libro dello scrittore di bestseller storici G. L. Barone di Saltrio.
L’undicesimo libro di Barone, pubblicato come sempre da Newton Compton – casa editrice leader della narrativa di genere – trasporta il lettore nella Mantova di Vincenzo Gonzaga, a cavallo tra Cinquecento e Seicento. Il Ducato è una delle corti più floride d’Europa e la casata dei Gonzaga è stabilmente al potere. Il giovane duca, da poco succeduto al padre, predilige il lusso e i vizi alla politica ma, grazie alle enormi ricchezze della famiglia, nulla sembra poter intaccare il suo prestigio. Tranne uno spietato assassino che si aggira per i vicoli di Mantova decapitando, con salomonica equità, sia nobili che popolani.
«L’idea di un serial killer ante litteram mi frullava in mente da molto, ma non avevo ancora trovato lo spunto giusto per raccontare la storia che volevo – racconta l’autore – Di solito nei miei libri ci sono congiure e misteri, che spesso coinvolgevano governi e papato. Mai un assassino seriale, almeno fino ad oggi. Il mio “Cacciatore”, tra delitti, inseguimenti e azione, si inseriva però alla perfezione nella storia di Mantova e quindi ho deciso di raccontare la sua vicenda.
In “Cospirazione Gonzaga” per la prima volta compare anche Varese: «Non avevo mai avuto occasione di raccontare vicende legate alla mia città, proprio perché essendo i miei libri destinati a un pubblico piuttosto vasto, anche all’estero, mi veniva sempre chiesto di ambientarle nelle città d’arte più note, come Roma, Firenze, Venezia o la stessa Mantova. Anche a Varese abbiamo però un’importante tradizione artistica e il nome più conosciuto è certamente Francesco De Tatti, pittore attivo nel rinascimento tra la Lombardia e il Canton Ticino. Essendo la mia storia ambientata quasi un secolo dopo, ho quindi pensato di incentrarla su un nipote immaginario di De Tatti, che ho chiamato Giulio. È anche lui un pittore, ovviamente, e viene chiamato a Mantova proprio grazie al suo illustre avo. Purtroppo, sfortuna vuole che verrà accusato di essere lui stesso il serial killer che insanguina le strade del ducato. Insieme a una dama di palazzo e a un anziano notaio criminale, sarà così costretto a indagare per discolparsi».
Già nella top ten dei romanzi storici più venduti nelle piattaforme digitali a pochi giorni dall’uscita, il romanzo è disponibile in libreria, ma anche nella grande distribuzione. Non sono previste presentazioni prima di ottobre, in quanto l’autore stesso è impegnato nella campagna elettorale di Saltrio, dove è candidato sindaco.
«La politica è sempre stata la mia passione – conclude Leto Barone – Mi è stato chiesto di mettere le mie competenze al servizio del paese e l’ho fatto con piacere e con molta energia. Vorrei far rinascere Saltrio dal suo lungo torpore, e mi piacerebbe che finalmente la cultura riuscisse ad affermarsi anche nelle “stanze del potere”».
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