“Archeologia nel tubo”, la blogger racconta gli scavi a Castelseprio
Castelseprio e i suoi scavi sono finiti ora anche online, con il linguaggio immediato e fresco di una blogger su YouTube

In questa estate di lavoro e sudore al parco archeologico seprese, dove quattro gruppi universitari si sono alternati a scavare sotto il sole (o talvolta anche tanta pioggia), arriva la modernità del web ad attualizzare il lavoro di ricerca.
Il merito è di una ragazza e del suo blog: lei si chiama Asya Cesaro, ha 23 anni e frequenta l’università di Padova. Alcuni mesi fa l’idea: realizzare dei video per YouTube nei quali raccontare la sua passione per l’archeologia. Andare a scavare, alla ricerca di tracce del passato, con l’obiettivo di incrementare le conoscenze che si hanno di luoghi ricchi di storia: un impegno che può decisamente incuriosire anche i non addetti ai lavori.

Da qui l’idea: la giovane studentessa si è trasformata dunque in una simpatica blogger, iniziando a spiegare cosa si fa in una campagna di scavi e a presentare cimeli storici di particolare rilievo. Tutto tranquillo, fino a quando è arrivato il momento di partire per Castelseprio.
«Una volta arrivati al parco archeologico ho parlato con la professoressa Alexandra Chavarria, presentandole il mio lavoro – spiega la blogger – Le ho chiesto l’autorizzazione a fare qualche ripresa per il mio canale YouTube, “Archeologia nel tubo“, e non mi sarei aspettata la sua reazione».
La docente, che guida un gruppo di quindici persone impegnate negli scavi alla chiesa di san Giovanni, all’interno del castrum sepriese, ha risposto con entusiasmo.
«Una bellissima idea davvero – commenta con orgoglio Chavarria – sia per gli addetti ai lavori, tutti quei ricercatori e studenti che a causa del Covid hanno visto cancellate tante campagne di scavi, sia per i visitatori, che possono appassionarsi alla nostra attività e riscoprire il fascino di questi luoghi ricchi di storia».
E non solo, perché il pubblico diventa, nel blog di Asya, esso stesso protagonista: «Faccio riprese del nostro lavoro di scavo – chiarisce la studentessa – ma non solo. Chi arriva a Castelseprio diventa il protagonista di un breve filmato, in cui gli viene chiesto di raccontare chi è e come mai ha deciso di visitare il parco archeologico. È un modo per coinvolgere le persone, con lo scopo di far ammirare ancora di più le ricchezze di questi luoghi. Ci sono state persone anziane che raccontano di aver visitato Castelseprio fin da quando erano bambini».

«Il sito è una ricchezza per il territorio – gli fa eco la docente di archeologia – ed è quindi importante che la telecamera di Asya punti non solo verso noi che vi lavoriamo, ma soprattutto verso tutti coloro che sanno apprezzarlo. Continuate a seguire il blog e veniteci a trovare quindi! ».
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