Chiuse le indagini sul sindaco di Opera e altri 21 tra imprenditori e funzionari
L'indagine aveva fatto emergere tutta una serie di condotte illecite da parte di Antonio Nucera: dalle mascherine del Comune regalate ai parenti agli stipendi indebitamente percepiti mentre era in aspettativa
I Carabinieri del Comando Provinciale di Milano hanno notificato ventidue avvisi di conclusione indagine emessi dalla Procura della Repubblica di Milano – Direzione Distrettuale Antimafia (Sostituti Procuratori Silvia Bonardi e Stefano Civardi) a carico di funzionari pubblici, imprenditori e cinque società, nell’ambito dell’inchiesta “Feudum” che, lo scorso 8 aprile, aveva già condotto all’emissione di una misura cautelare a carico del Sindaco pro tempore del Comune di Opera, Antonino Nucera, della dirigente del locale Ufficio Tecnico e di alcuni imprenditori in rapporti economici con l’Ente (tutti ancora sottoposti agli arresti domiciliari).
I provvedimenti odierni – oltre a riguardare gli indagati della prima fase dell’indagine, per i quali sono state confermate, a vario titolo, le ipotesi di peculato, corruzione, turbativa d’asta e reati ambientali – hanno raggiunto anche altri soggetti in relazione alle emergenti ipotesi di reato di falso, truffa aggravata ai danni della P.A. (che hanno visto ancora il coinvolgimento dell’ex Sindaco), frode in pubbliche forniture e gestione di rifiuti non autorizzata.
In particolare, gli approfondimenti investigativi successivi all’esecuzione della predetta misura cautelare hanno permesso di accertare che Nucera, nel corso del suo mandato di sindaco, si era adoperato in modo truffaldino, omettendo di effettuare le prescritte comunicazioni agli enti competenti, per continuare a ricevere lo stipendio come Dirigente Amministrativo di una scuola di Milano ove lavorava prima di essere eletto, benché avesse richiesto ed ottenuto un lungo periodo di aspettativa non retribuita, cagionando così, nel tempo, un danno erariale di circa 59.000 euro.
Ancora sindaco di Opera, aveva anche ottenuto l’indebito annullamento di due sanzioni al codice della strada per infrazioni commesse mentre era personalmente alla guida di un’autovettura intestata al Comune, grazie alla complicità di due ex Comandanti pro tempore della Polizia Locale (parimenti indagati) i quali avevano falsamente attestato che, al momento delle infrazioni, il mezzo era utilizzato dal personale dipendente per indagini di polizia giudiziaria.
È emerso, ancora, come una delle imprese già indagate per corruzione e traffico di rifiuti, nell’eseguire i lavori stradali appaltati dai Comuni di Opera (MI) e San Zenone al Lambro (MI), abbia abitualmente “scarificato” a profondità inferiori a quelle previste dai Computi metrici Estimativi.
La predetta impresa, falsificando sistematicamente i Formulari di Identificazione Rifiuti (FIR) ha, inoltre, indebitamente riutilizzato parte del fresato d’asfalto prodotto (insieme ad altri rifiuti misti) per completare i lavori stradali sulla SP 412 nel Comune di Opera, e ne ha conferito ingenti quantità a tre imprenditori che, avendolo riutilizzato in modo incontrollato all’interno delle rispettive aziende agricole, sono stati denunciati per gestione di rifiuti non autorizzata.
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