Il figlio di Antonio Turri: “Papà ha giocato al Varese e fino all’ultimo è stato un orgoglioso biancorosso”
Il presidente della società di calcio svela una mail. “Negli ultimi giorni gli leggevo un libro sulla storia della squadra e il suo sguardo si accendeva”
Per qualcuno sono solo 22 giocatori che corrono dietro a un pallone. Per altri, invece, il calcio è il succo della vita, fino all’ultimo respiro. E questa storia dimostra che lo sport può essere ben più di un passatempo.
Stefano Amirante, presidente del Città di Varese, racconta quanto accaduto domenica 26 settembre: «Poche ore prima della partita di ieri contro il Fossano il nostro segretario Alessio De Carli mi ha girato una mail. Quando l’ho letta ho pensato che dovessimo fare qualche cosa come società che sta continuando la tradizione del calcio a Varese. Era anche la partita di Francesco Gazo in tribuna e non ho voluto mischiare attualità e storia, ma oggi ci tengo a rendere pubblico quanto è contenuto in quella mail. Lo rendo pubblico da presidente del Città di Varese per sottolineare ancora una volta la responsabilità ma anche l’onore che la società prova nel continuare una Tradizione più che centenaria. Mi sembra giusto quindi dedicare la vittoria di ieri ad un vero cuore biancorosso venuto a mancare due giorni fa: Antonio Turri. Lascio che siano le parole del figlio a ricordare chi è stato ed esprimo a nome di tutto il Città di Varese le nostre condoglianze alla famiglia. Forza Varese!».
Questa la lettera:
Mi chiamo Alberto e sono figlio di Antonio Turri, vostro giocatore centro-mediano e capitano dal 1956 al 1961.
Il nostro meraviglioso papà si è spento ieri all’età di 88 anni.
Durante la sua vecchiaia aveva sempre in maniera lucida e perfetta la sua esperienza nella vostra società calcistica e la ricordava sempre con onore… da vero calciatore.
Nei suoi ultimi giorni di agonia gli leggevo un vostro vecchio libro sulla vostra società che custodiva gelosamente come un oracolo preziosissimo.
E quando gli leggevo le formazioni in cui ha giocato in quegli anni nel suo guardo si accendeva l’orgoglio e la grinta di essere stato un BIANCO/ROSSO. Malgrado ormai il suo corpo si stava spegnendo la sua mente era perfettamente lucida: e il vostro ricordo e quel libro sono stati le mie “armi ” per tenerlo più sereno possibile. La miglior MEDICINA che potessi usare.
Mi sento in dovere di scrivervi tutto ciò come figlio, solo per il fatto di come vi ha portato nel suo cuore fino alla fine… fino all ultimo battito di ciglia… fino all ultimo battito del suo immenso cuore.
Onore al mio papà
Onore al Varese
Onore ai colori bianco/rossi
Famiglia Turri
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