Firmava in caserma a Luino e poi tornava a spacciare coca: arrestato dai carabinieri
Il 29enne era già finito nei guai a giugno, era stato sottoposto all'obbligo di firma. Ma questo non gli impediva di continuare gli affari. È finito in manette, segnalati anche i clienti
Era già “osservato speciale” e sottoposto a obbligo di firma, ma questo non gli impediva di continuare a spacciare cocaina nella zona di Luino. Per questo i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della città sul lago hanno arrestato un 29enne cittadino albanese, residente a Luino, ritenuto responsabile di spaccio di sostanze stupefacenti.
I militari hanno messo le manette ai polsi dell’uomo sulla base di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Varese.
Il provvedimento è il risultato di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Varese e condotta dai carabinieri di Luino, ai quali l’uomo era ben noto appunto perché era già finito nei guai alla fine del mese di giugno per lo stesso tipo di reato e sottoposto all’obbligo di firma tutti i giorni presso la caserma del posto.
Nonostante questo, dopo aver firmato, tornava presso la sua abitazione e continuava imperterrito l’attività di spaccio di sostanze stupefacenti, che costituiva la sua unica fonte di reddito. Ma ai militari del luinese non è sfuggito un continuo via vai, ritenuto sospetto, nei pressi del portone ove abitava: hanno quindi svolto una serie di servizi di osservazione che, nel giro di alcuni mesi, hanno consentito di accertare la responsabilità dell’albanese in ordine a circa cinquanta cessioni di sostanza stupefacente (prevalentemente cocaina) nei confronti di una decina di persone, per un volume di affari stimato di circa 300/400 euro al mese.
Gli acquirenti, tutti residenti nel Luinese e di età compresa tra i 19 e i 40 anni, dopo essere stati identificati, sono stati segnalati alla competente Autorità quali assuntori di sostanze stupefacenti e per loro è stata anche avanzata una richiesta di revisione della patente di guida.
Il ventinovenne, che non è risultato percepire reddito di cittadinanza, è stato portato presso la casa circondariale “Miogni” di Varese a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
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