Lettere anonime contro gli amministratori di Gavirate, che replicano con toni duri
Il Gruppo Noi di Gavirate risponde pubblicamente alla serie di lettere anonime recapitate ad alcuni amministratori
Nubi nere, e non solo cariche di pioggia, sul comune di Gavirate. Il malcontento collegato soprattutto ai recenti danni per le inondazioni sta creando qualche tensione che l’Amministrazione vuole allentare. Lo ha fatto con l’ultima seduta del consiglio in cui si è chiarito ( nella sede istituzionale principale) cosa sta succedendo e quali iniziative sono state prese.
Alla luce, però, di alcune lettere anonime recapitate al gruppo di maggioranza, il gruppo Noi di Gavirate con il sindaco Silvana Alberio ha deciso di rispondere pubblicamente a quelli che ritiene comportamenti scorretti.
« Il clima di tensione, di odio e di contrapposizione che alcuni stanno creando, e che non sanno né governare né incanalare in azioni positive, porta inevitabilmente nei piccoli cervelli di uomini piccini, ad estrinsecarsi in minacce mascherate da consigli ed elucubrazioni fantastiche riportate in lettere anonime che vengono recapitate a diverse persone che ricoprono ruoli politici o lavorativi in questa Amministrazione.
Di per sé, questo ci lascerebbe totalmente indifferenti, anche perché i contenuti sono veramente ridicoli, ma siamo invece seriamente preoccupati per il fatto che sul territorio girino soggetti fragili e psichicamente labili per i quali non si può che provare una pietà infinita….e usiamo la parola PIETA’ nel senso meno nobile del termine.
Si tratta indubbiamente di individui “irrisolti”, con una vita piena di frustrazioni e insoddisfazioni individuali e sociali e per dirla alla Sciascia sono soltanto OMINICCHI.
Ominicchi che questa volta hanno commesso un errore, errore che gli inquirenti stanno valutando e che ci auguriamo porti al loro smascheramento, per il bene di tutta la nostra Comunità.
Detto ciò auspichiamo di vivere fra persone adulte e responsabili che hanno certamente il diritto di dissentire, ma anche il dovere di farlo usando gli strumenti che questo ordinamento giuridico ci mette a disposizione e soprattutto mettendoci la faccia.
Lasciamo le lettere anonime ai poveracci che verosimilmente non hanno neanche il coraggio di guardarsi allo specchio, perché ciò che vedrebbero farebbe orrore a loro stessi.
….e questa società si merita di più di questi personaggi e le loro lettere (forse) anomime».
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