L’inserimento del bimbo in asilo: i vantaggi di affidarlo ai papà
La psicologa spiega perché il distacco gestito dai papà è vissuto in maniera più netta, ma anche più serena, da parte dei bambini
Il primo inserimento dei bimbi in asilo, che sia al nido per i piccolissimi, o alla scuola dell’infanzia per i bimbi dai 3 anni, è un processo delicato spesso caratterizzato da pianti e crisi più o meno disperate. Fondamentale è che in questo percorso il bambino sia affiancato sempre dallo stesso adulto di riferimento, che non necessariamente deve essere la mamma. Anzi, ben vengano anche nonne, zii, tate o papà. Soprattutto i papà.
A sottolineare le “importanti e positive” implicazioni degli inserimenti in asilo affidati ai papà è la psicologa Margherita Fassari di Crescere Insieme – Esperia: «La differenza nelle modalità di gestione del distacco e del successivo ricongiungimento del padre o della madre diventa incisiva dopo i 18 mesi di vita del bambino, quando si manifesta la cosiddetta ansia da separazione», afferma l’esperta sottolineando le differenti reazioni nella coppia genitoriale.
«Se la madre tende a mettere in atto comportamenti volti più all’avvicinamento, palesando un legame estremamente forte e profondo – afferma – il padre, riesce a mantenere quel distacco tranquillizzante che diventa un incoraggiamento alla separazione e lo pone, dunque, come modello di regolazione dell’emotività. Facilitando e assumendo un ruolo di mediazione durante il processo di ambientamento, il distacco viene vissuto sì in modo più netto, ma anche più sereno».
Nei contesti in cui c’è un’importante presenza paterna e al padre è riconosciuto dall’esterno un ruolo genitoriale che lui stesso assume di buongrado, sempre più spesso le coppie decidono di delegare proprio al papà il compito di seguire l’ambientamento. «In questo modo la regolazione che la figura paterna svolge all’interno di una dinamica genitoriale diventa molto importante per la primissima crescita del bambino», dichiara Fassari.
Una volta assodato il fatto che non sia compito esclusivo della madre seguire il delicato percorso dell’inserimento al nido, è utile ricordare che, oltre i papà, anche altre figure terze possono accompagnare i bimbi in questo primo distacco dalla famiglia: certamente è importante che i genitori instaurino una relazione con il contesto in cui lasciano figlio «ma davanti a una situazione di paventata discontinuità nell’adempiere a questo compito, è sempre meglio che l’ambientamento sia gestito da una persona che possa occuparsene in maniera costante e che sia comunque un punto di riferimento fondamentale per il bambino, come può esserlo ad esempio un nonno», afferma l’esperta.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Papi57 su A Varese le imprese sono sotto pressione: i costi energetici superano la media lombarda
GrandeFratello su Coppa Italia di hockey, la "follia ragionata" che torna a Varese per la terza volta
ccerfo su Fontana invita Trump alle Olimpiadi invernali del 2026: "Lo aspettiamo in Lombardia"
Ambro Ribo su Riconoscimenti a Varese: il valore della Polizia Locale lombarda sotto i riflettori
gokusayan123 su Spaccio nei boschi, sindaci della Valcuvia in prima linea: “Introduciamo le zone rosse”
Sergio Falcier su Dalla banca della memoria alla radio dei giovani: Angera vuole "diventare meta turistica 12 mesi l’anno"
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.