L’universitario di Cassano Magnago scrive a Draghi, il presidente gli risponde da Palazzo Chigi
Nella lettera, la tesi sul reddito di cittadinanza: “Grazie per aver condiviso le sue osservazioni con noi“. Dopo il caso dei bimbi di Induno e la regina Elisabetta, un altro grande della terra risponde
«Grazie per aver condiviso le sue osservazioni con noi». Firmato: Mario Draghi.
Nei giorni scorsi a Cassano Magnago, a casa dello studente di economia dell’Insubria Marco Liati si sono vissuti attimi di gioia quando il ragazzo, 27 anni che ora frequenta il biennio per ottenere la laurea magistrale ha aperto una lettera che non si aspettava e firmata dal presidente del Consiglio in persona.
Il motivo sta nel suggerimento che questo studente di economia si è sentito di condividere col numero uno di Palazzo Chigi su uno dei temi caldi del momento che proprio le forze del governo sta dividendo, vale a dire il reddito di cittadinanza: i Cinquestelle l’hanno tenuto a battesimo, la Lega non lo vuole. Serve? E proprio a questa domanda, il lavoro del dottor Marco Liati può contribuire a offrire chiarezza dopo la discussione, un paio d’anni fa, della tesi “Dalla Commissione Onofri al reddito di cittadinanza: analisi e valutazione degli strumenti nazionali di sostegno al reddito“.
«Un lungo lavoro di ricerca per il quale si è tanto impegnato», dicono da casa con soddisfazione per commentare il momento in cui fra le mani Marco ha girato e rigirato quel foglio bianco con la firma di un uomo importante e con altissima esperienza in campo economico (Draghi è un economista, professore universitario, direttore del Ministero del Tesoro, Governatore della Banca d’Italia, e Presidente della Banca centrale europea dal 2011 al 2019):
«Caro dottor Liati, la ringrazio per la lettera. Come Lei evidenza nella tesi il Reddito di Cittadinanza è il più recente in una lunga serie di interventi volti a sostenere le fasce più vulnerabili della popolazione in Italia. È ispirato a valori costituzionali come l’eguaglianza e la solidarietà politica, economica e sociale. Tuttavia, si tratta di uno strumento che, come Lei sottolinea, ha alcuni limiti soprattutto per quanto riguarda le politiche attive del lavoro. La ringrazio nuovamente per aver condiviso le Sue osservazioni con noi. Con i migliori auguri per i Suoi studi».
Mario Draghi.
«Ero convinto di aver fatto un buon lavoro di ricerca e quando è rispuntato il tema all’inizio di settembre ho detto: “Magari si riesce a imparare dal passato”. Non mi aspettavo di certo una risposta, però», racconta Marco al Messaggero che ha ricostruito la sua storia.
«La tesi di Marco Liati ha avuto il pregio di analizzare questi aspetti in modo critico e costruttivo, fornendo validi spunti di analisi ancorati su quanto osservato in altri paesi e anche in Italia grazie all’esperienza del Reddito di Inserimento», ha commentato il relatore, professor Francesco Figari dell’Università dell’Insubria.
Così, dopo la gradita risposta al messaggio di vicinanza dei bambini di una scuola primaria di Induno Olona rivolto alla regina Elisabetta cui la regnante rispose con affetto nei mesi scorsi, un altro grande della terra replica alle sollecitazioni di un giovane varesino sottolineando l’utilità di un lavoro nato da una nostra università. L’ultima parola su questa vicenda il dottor Liati la affida ai social: «Son soddisfazioni».
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