Ospedale Gallarate-Busto, Moratti: “Noi siamo pronti, attendiamo i sindaci”
L'assessore regionale alla salute, ospite del Rotary Castellanza, conferma l'impegno e ripassa la palla ai sindaci di Busto e Gallarate
«Noi siamo pronti e stiamo attendendo le decisioni dei sindaci: in funzione delle loro decisioni prenderemo poi le iniziative». L’assessore regionale alla salute Letizia Moratti lo dice in modo chiaro: sono i sindaci del territorio che devono decidere se andare avanti con l’ospedale unico Busto-Gallarate.
L’assessore parla margine di una serata in cui è ospite del Rotary Castellanza. E parla in un periodo in cui l’ospedale unico Busto-Gallarate è uno dei temi del dibattito politico delle elezioni amministrative, mentre sul territorio serpeggia ormai da mesi una preoccupazione diffusa per l’andamento degli attuali ospedali.
Moratti è netta nel ribadire che le risorse ci sono e i progetti vanno avanti, su altri territori: «A Brescia abbiamo stanziato 500 milioni per gli Spedali, un progetto molto importante. Oltre a questo mettiamo 330 milioni per l’ospedale di Cremona. A Desenzano abbiamo investito 115 milioni per la messa a norma antisismica: un fermo dell’ospedale che va dai sei ai dieci anni rende più conveniente un nuovo ospedale, togliendo il disagio ai cittadini ed evitando la chiusura di reparti. Lo stesso vale per Salò, sempre in accordo con il sindaco per una nuova sede, dove troveranno posto i servizi presenti in ospedale ma in un’area nuova, di proprietà di Regione, che garantirà una maggiore qualità: in questo caso investiamo 10-15 milioni. Tutti interventi già pronti».
La Regione andrebbe avanti. A questo punto conta l’iniziativa locale? «Ho molto rispetto per le responsabilità dei sindaci» premette subito. «Se i sindaci hanno inteso prendere più tempo noi come Regione siamo pronti ma siamo anche rispettosi delle autonomie locali».
Moratti con il presidente Rotary Castellanza Giuseppe FerravanteSono cinque anni che si discute più seriamente di ospedale unico, negli ultimi mesi si era vista una particolare accelerazione e poi paralleli dubbi (persino Salvini in clima da campagna elettorale ha frenato sull’ipotesi). Nel frattempo però gli ospedali esistenti – Busto, Gallarate ma anche i “satelliti” di Saronno e Somma Lombardo – arrancano, la stessa politica locale è inquieta.
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Moratti richiama – alla radice dei problemi di oggi – soprattutto «il tema del personale», «un tema che abbiamo a livello nazionale, non solo Regione Lombardia».
«Ci sono figure che fatichiamo a reclutare e stiamo valutando come Regione se possiamo mettere in campo azioni che possano favorire il reclutamento delle figure che più mancano. Un tema che stiamo anche seguendo con il ministro dell’università e ricerca Messa perché è nazionale e richiede risposte a livello nazionale. Vengono già oggi predisposti percorsi universitari che però alla fine non vengono saturati».
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