Pedemontana a Varese: “Addio all’ultimo tratto ma almeno sistemate l’imbuto di Gazzada”
Trovati gli 1,7 miliardi per due nuove tratte della A36, la Tangenziale di Varese può considerarsi conclusa. Ma dal territorio si chiedono due cose: la sistemazione dello svincolo a Gazzada e interventi sul pedaggio
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La conclusione di Pedemontana di cui si parla tanto negli ultimi giorni non riguarda tutta Pedemontana. Il tratto a cui si fa riferimento e sul quale verranno investiti 1,7 miliardi di euro è infatti solo quello della A36, il collegamento che dalla A8 a Cassano Magnago porterà (quasi) fino a Bergamo. E gli ultimi due lotti delle tangenziali di Varese e Como?
«Varese ormai viene considerata finita come opera -commenta Giuseppe Licata, sindaco di Lozza e rappresentante dei Sindaci per la Tangenziale di Varese nel Collegio di Vigilanza di Pedemontana-. Il tratto che si dovrebbe realizzare fino a Cantello è infatti molto oneroso, sia sul piano economico che su quello ambientale. Per questo, parlando anche con i sindaci dei territori che sarebbero stati attraversati dall’opera condividiamo la scelta di non realizzarlo». Un cantiere che rimarrà nel libro dei sogni ma che non fa dimenticare i sacrifici fatti fino ad oggi. «Ora che la società è più tranquilla abbiamo sul tavolo diverse questioni irrisolte che ora torneremo a chiedere di risolvere».
La prima riguarda lo svincolo di Gazzada. «Chiunque passa da quell’area sa bene che allo svincolo con la A8 e la SP1 si crea una specie di imbuto, con traffico e code che vanno di fatto ad inficiare i benefici di Pedemontana e che si ripercuotono anche sull’autostrada -dice Licata-. La sistemazione di quell’opera è stata stralciata ma per noi è assolutamente importante che venga fatta». Altra questione sul tavolo è quella che riguarda il pedaggio. «Tanti automobilisti preferiscono ancora la strada normale e questo arreca un danno, generando traffico e inquinamento -continua Licata-. Su questo chiederemo ancora delle soluzioni per rendere più appetibile la circolazione su Pedemontana, come ad esempio la gratuità almeno nelle fasce di punta».
Tutti temi che verranno messi in agenda nei prossimi mesi. «Oggi non possiamo che essere contenti come cittadini lombardi che si siano trovati nuovi finanziamenti perché noi ci abbiamo sempre creduto a Pedemontana, sapendo che il sacrificio fatto dai comuni attraversati dall’opera era per un bene superiore. Ora però vogliamo riprendere i temi rimasti in sospeso».
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