Saronno candidata per ospitare una “Casa di comunità”. Airoldi: “A disposizione un’area in via Fiume”

Nel progetto approvato dalla Giunta Fontana le Case di comunità garantiranno l’attività medica e infermieristica sulle 24 ore, 7 giorni su 7, nelle strutture hub; sulle 12 ore, 6 giorni su 7 nelle strutture spoke

Cerimonia di ringraziamento al centro vaccinale

La città di Saronno candidata per ospitare una “Casa di comunità”. La notizia è emersa nella giornata di giovedì 9 settembre nell’incontro avvenuto con il direttore della Cooperativa Medici Insubria Emanuele Monti e Augusto Airoldi per tracciare un primo bilancio del funzionamento del centro vaccinale a 150 giorni dalla sua apertura.

«Candidiamo Saronno per ospitare una “Casa di comunità”, abbiamo già a disposizione un’area in via Fiume, raggiungibile a piedi dal centro» ha dichiarato il sindaco Augusto Airoldi, confermando di aver messo a disposizione delle autorità sanitarie regionali l’ex ASL di via Fiume.

Il potenziamento della sanità territoriale, parte della riforma della legge sanitaria regionale di cui sta discutendo negli ultimi mesi la Giunta Fontana, passerà per la costituzione sul territorio di luoghi che fungano da anello di congiunzione tra gli ambulatori dei medici di base e le strutture ospedaliere: un punto di riferimento per la popolazione, con l’erogazione di cure primarie, visite specialistiche e un’area di servizi integrati col Comune, un luogo dove il cittadino potrà trovare una risposta adeguata alle diverse esigenze sanitarie o sociosanitarie, con il fine di garantire la promozione della salute.

«Il covid ci ha messo davanti ad un fatto compiuto, senza medicina territoriale, senza servizi sul territorio, gli ospedali da soli non ce la fanno – ha commentato il sindaco Airoldi -. Ci sono poi tutta una serie di servizi che devi erogare continuamente, non solo quando la malattia arriva ad una fase acuta e vi è necessità di andare in ospedale. Come amministrazione comunale siamo più che disponibili a partecipare al processo di modifica della sanità territoriale in atto».

Anche Letizia Moratti, vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia, in visita giovedì 9 settembre all’hub vaccinale di Saronno ha toccato il tema della riforma sanitaria e parlato delle “Case di comunità”, per cui anche Saronno si è proposta, un modo – come ha spiegato Moratti – per avvicinarsi alla popolazione e tornare ad un’efficienza del servizio fornito, un modello partito dal basso a cui i sindaci sono interessati.

Regione Lombardia detta le regole per le nuove strutture sanitarie: case e ospedali di comunità

Dal cronoprogramma indicato ad inizio settembre dalla Giunta regionale, durante la presentazione delle nuove case e ospedali di comunità, le strutture di Milano saranno le prime che verranno realizzate. Il cronogramma del Piano nazionale ripresa resilienza prevede che entro settembre 2021 venga realizzata una ricognizione dei siti idonei per la realizzazione di Cdc (Case di comunità), Cot (Centrali operative territoriali) e Odc (Ospedali di comunità); entro dicembre 2021 l’individuazione precisa dei siti per la loro realizzazione; ed entro marzo 2022 la sottoscrizione dell’accordo col Governo per realizzazione delle strutture, con un contratto istituzionale di sviluppo.

Una casa di comunità indicativamente sarà al servizio di 50 mila abitanti; un ospedale di comunità è previsto per ogni Asst. Nel territorio varesino se ne realizzeranno, dunque, due. Lo stanziamento annunciato per la nostra Ats ( dove confluiscono i territori varesino e comasco) è di 6 milioni di euro. 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Settembre 2021
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