Il Ticino verso il salario minimo. Ancora da risolvere il “nodo” dei contratti collettivi
Riunione questa mattina tra i sindacati e il Direttore del Dipartimento dell’economia: "La deroga alla legge è volta a valorizzare il partenariato sociale e dare tempo alle parti di adattarsi ai nuovi parametri salariali"
Prosegue in Canton Ticino il confronto istituzionale sull’adeguamento da parte delle aziende alla legge sul salario minimo e sulle deroghe previste per i contratti collettivi. Questa mattina il Direttore del Dipartimento ticinese delle finanze e dell’economia (DFE) Christian Vitta, ha indetto un incontro con i sindacati e le associazioni economiche (UNIA, OCST, AITI e CC-Ti) che hanno fatto parte del gruppo strategico per la concretizzazione del provvedimento. Il salario minimo, che riguarda anche i lavoratori frontalieri, entrerà in vigore a partire dal 1 dicembre 2021 e prevede un limite alle retribuzioni di almeno 19 franchi all’ora (3.500 franchi al mese).
Sulla deroga prevista per i contratti collettivi di lavoro (CCL), è stato ribadito che “è volta a valorizzare il partenariato sociale, dando tempo alle parti di progressivamente adattarsi ai nuovi parametri salariali previsti dalla Legge; per alcune attività economiche il nuovo salario minimo può comportare un pericolo per la sopravvivenza stessa della azienda”.
“È stato quindi ribadito che uno degli obiettivi delle parti è quello di trovare soluzioni che permettono anche la salvaguardia dei posti di lavoro nel rispetto dell’obiettivo posto dalla legge; i ricorsi pendenti presso il Tribunale federale potrebbero cambiare in maniera importante il quadro di riferimento, a dipendenza di cosa deciderà il tribunale stesso; l’applicazione della legge coinciderà con l’avvio dei controlli, che permetteranno di sanzionare situazioni che non rispettano il quadro legale di riferimento”.
In conclusione le parti “concordano sulla necessità di avviare un’attività di monitoraggio a partire dal momento che la legge sarà applicata e sono d’accordo sulla necessità di mantenere aperto un dialogo costante e costruttivo basato su dati oggettivi”.
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