Addio a Mario Barluzzi, fu vice di Carmignani e sostituì Fascetti sulla panchina del Varese
Nato a Belluno nel 1935, negli anni Sessanta fu il portiere del Milan con cui vinse una Coppa Italia. Poi l'esperienza con i biancorossi e la scelta di restare a vivere nella Città Giardino

Era nato a Belluno, aveva giocato a Milano – su entrambe le sponde del calcio meneghino – ma si era stabilito a Varese, una città che lo aveva accolto in ambito sportivo e che lui aveva scelto per trascorrere la vita, anche dopo la fine della sua avventura professionali su campi e panchine. È morto oggi – giovedì 14 ottobre – a 86 anni Mario Barluzzi (Dario all’anagrafe), portiere di buona fama tra gli anni Sessanta e Settanta ma anche allenatore con un paio di presenze sulla panchina biancorossa. (foto Wikipedia)
Accadde al termine della stagione 1982-83: Barluzzi subentrò nientemeno che a Eugenio Fascetti nelle ultime due giornate quando ormai erano tramontate le velleità di ripetere lo straordinario campionato precedente, quello del (mancato) “Miracolo a Varese”. Per lui, da mister, un KO a Perugia e un pareggio casalingo con la Cremonese. Ma a quel tempo la carriera di Barluzzi aveva già attraversato gli anni migliori, quelli trascorsi con i guanti sulle mani e la maglia numero uno sulla schiena.
Dopo aver giocato nel Belluno e soprattutto nel Treviso, Barluzzi era approdato al Milan e in rossonero seppe trovare spazio fino a collezionare oltre 80 presenze in cinque anni con la vittoria di una Coppa dei Campioni (da vice di Ghezzi) nel ’63 e di una Coppa Italia nel 1966-67. Poi il passaggio all’Inter che in quel momento fece scalpore, visto che era cosa rarissima vedere un rossonero andare direttamente in nerazzurro e viceversa. Lasciata Milano, Barluzzo arrivò già 34enne al Varese (dopo un’esperienza a Mantova) dove fu principalmente portiere di riserva di un giocatore poi divenuto caposaldo della storia biancorossa, Gedeone Carmignani.
Dopo aver lavorato tra Varese e Monza come allenatore, Barluzzi restò a vivere nella Città Giardino ed era tutt’ora molto conosciuto nella zona tra viale Aguggiari e Sant’Ambrogio, la frazione che ancora oggi raggiungeva in bicicletta (prima tradizionale, ultimamente elettrica) per l’immancabile partita a scopa sui tavoli del circolo. Il funerale si terrà alla “Kolbe” lunedì 18. Ai familiari e alla moglie Franca le condoglianze della redazione sportiva di VareseNews.
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