Cosa c’è di buono nel nostro territorio? Il lungolago, lo stretto e i cammini di Lavena Ponte Tresa
Una passeggiata ciclopedonale perfetta per tutta la famiglia fra installazioni artistiche e i panorami del Lago Ceresio, ideale anche per chi voglia partire per un viaggio sulle orme degli antichi pellegrini
A Lavena Ponte Tresa si respira aria internazionale. Per le vie del paese, specialmente nei fine settimana, è normale sentire parlare in tedesco, inglese e francese. Con la dogana svizzera a pochi passi, il campeggio, i B&B, il trenino che da Lugano arriva fino al confine, Lavena Ponte Tresa è da decenni meta turistica nel cuore di tanti affezionati.
La storia urbanistica del comune è particolare e porta il paese ad essere diviso in due distinti nuclei: quello di Lavena a est e quello di Ponte Tresa a ovest. Il secondo è molto più recente e si è sviluppato a partire dalla metà dell’800, quando fu costruito il ponte, e iniziò il frontalierato italiano, esploso poi negli anni ’50 del secolo scorso. Il Lago Ceresio o di Lugano e il Fiume Tresa sono i due elementi naturalistici di maggior rilievo e, da sempre, fondamentali per lo sviluppo economico del paese; un tempo con la pesca (celebri le anguille del Tresa) e oggi grazie alla capacità di attrarre turisti.
UN PONTE, MILLE STORIE
Se i confini di Lavena Ponte Tresa potessero parlare, avrebbero tanto da dire. Spalloni, frontalieri e centinaia di migliaia di persone che negli anni hanno diviso le loro vite, per i più disparati motivi, fra due stati. Oggi come allora le vite dei residenti sono legate a quelle della vicina Svizzera. E viceversa. Impensabile ragionare come un comune e uno stato a sé. Le frontiere esistono ma sono più amministrative che divisive, specie per e nella vita delle persone. Abituate ormai a pensarsi come gente di frontiera, di passo, con l’anima e il corpo a cavallo fra due nazioni. Ecco perché un luolo simbolico è senza dubbio il ponte sulla dogana. Qui, in diversi periodi dell’anno, è possibile osservare diverse specie animali: folaghe, svassi, cigni e cormorani per gli amanti del birdwatching; carpe, cavedani, gardon e qualche persico per chi preferisce osservare la vita sotto il pelo dell’acqua.
IL LUNGOLAGO FRA ARTE E ANTICHI VIANDANTI
Dalla dogana di Lavena Ponte Tresa parte il lungolago, recentemente oggetto di un’opera di riqualificazione importante dal punto di vista naturalistico e urbanistico, che in un paio di chilometri conduce lungo un percorso ciclopedonale al nucleo di Lavena.
Il lungolago è eclettico e pronto ad accogliere e soddisfare le esigenze dei più disparati target di visitatori. Da qui partono infatti due sentieri: uno breve e l’altro decisamente più lungo, uno artistico e l’altro storico, uno di pochi anni e l’altro di diversi secoli. Sono il Sentiero dell’Arte e la Via Francisca del Lucomagno, che in questo tratto coincidono.
Nei due chilometri che collegano infatti Ponte Tresa a Lavena sono state installate delle sculture che hanno trasformato il lungolago in un piccolo museo di arte contemporanea a cielo aperto. Dalla statua del Bozzolo, scultore originario di Marchirolo, che simboleggia l’unione fra il popolo svizzero e quello italiano, al murales del varesino ormai celebre in tutto il mondo, Andrea Ravo Mattoni, il turista potrà godere di tutta una serie di opere molte delle quali realizzate dai vincitori del concorso italo svizzero “Il Ponte Magico”.
Chi volesse mettersi in marcia per un viaggio decisamente più lungo, o volesse anche solo assaporarne un assaggio, può scegliere di percorrere la prima tappa italiana della Via Francisca del Lucomagno, che nel suo primo tratto coincide con il Sentiero dell’arte. A differenza di questo però, non si ferma a Lavena Ponte Tresa, ma prosegue risalendo per Cadegliano Viconago, Marchirolo, Cugliate e la Valganna, dove ha fine al prima tappa. Prima di otto, che conducono volendo fino a Pavia e, da qui lungo la Via Francigena, fino a Roma.
Tornando a Lavena, dove ci siamo fermati con il Sentiero dell’Arte, possiamo concederci una pausa in uno dei tanti bar e ristorantini presenti “allo stretto”: il suggestivo stringersi del Ceresio in una lingua d’acqua di poche decine di metri, dove Svizzera e Italia sembrano davvero tendersi la mano. Al porticciolo è tutto un via vai di turisti che giungono qui per fare due passi e ristorarsi.
Lungo il percorso si incontrano anche parchi giochi, un campeggio, aree relax dove sdraiarsi ad ammirare il lago e, con la bella stagione, diversi baretti e chiringuito dove è possibile noleggiare pedalò, tavole SUP e anche barche. Impossibile annoiarsi, a Lavena Ponte Tresa!
COME ARRIVARE A LAVENA PONTE TRESA
In autobus:
Autolinee Varesine Linea N10
In auto:
Da Varese passando dalla Valganna lungo la SS233
In treno:
Da Lugano con FLP in 15 min
Vicino al percorso:
Via Valle, 14/I angolo via Varese
Lavena Ponte Tresa (VA) 21037
Italia
Aperto tutti i giorni
dalle 8:00 alle 20:00
Domenica dalle 8:30
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