La “canzonissima” di Riki Cellini in scena al Salotto
Appuntamento per sabato 23 ottobre a Il Salotto di Viale Belforte 178
La “Canzonissima” di Riki Cellini è più che altro un’intuizione mediatica forte, oltre che un singolo citazionista che suggerisce il ping pong tra gli anni ’70 e ’80. Ha funzionato subito ed è balzato nella classifica dei brani più ascoltati in streaming e trasmessi dalle radio. L’idea è giusta, quanto lo spettacolo che il cantante varesino, adottato da Bergamo, ha messo a punto e che sabato 23 ottobre è atteso a Il Salotto di Viale Belforte 178 (prenotazioni +39 334 198 0628).
Un omaggio alla memoria, a quell’immaginario pop in cui siamo stati immersi per anni e che torna a ondate col solo intento di regalarci una spensieratezza carica di ricordi.
La “Canzonissima” di Riki è prima di tutto una grande festa. Un concerto all’insegna del buon umore e alla voglia di ritrovarsi che spazia dalla teatralità dei brani in repertorio, alla coinvolgente leggerezza di un viaggio musicale divertente, divertito e mai banale. Un autentico mash-up tra pop d’autore, funky, soul e disco music in una performance vissuta e suonata con grande passione.
Una regia funzionale e una componente multimediale che racconta la nostra storia: la trama è data dalla struttura del programma televisivo di allora, ogni sera gli annunci della “signorina buonasera”, la gara musicale, ospiti, lustrini e pailettes. Tutto naturalmente, dopo il Carosello.
La line-up di scena è quella consolidata, formata da Valerio Baggio, Michele Gentilini, Alberto Venturini e Simona Zambetti, vocalist d’eccezione.
In scaletta i brani ’70 e ’80 entrati nella storia della musica italiana e internazionale citati nel single “Canzonissima”. Da Raffaella Carrà a Renato Zero, dagli Earth Wind & Fire ai Village People passando dagli inediti di “Niente di Nuovo”, l’album che ripercorre i 30 anni di musica dell’artista.
Il varietà e gli anni della Canzonissima televisiva, un mondo che evoca ancora tanta fascinazione “perché era una televisione vera, sincera – spiega Riki Cellini – rispecchiava il sentire degli italiani e un’Italia che non c’è più, romantica, elegante e spensierata, capace di emozionarsi con le piccole cose, di guardarsi negli occhi”.
Una fotografia di un periodo felice non solo del nostro immaginario che ha ricevuto consensi autorevoli come quello del Maestro Peppe Vessicchio: “Canzonissima: il superlativo del sostantivo ‘canzone’ rappresenta in modo emblematico il sentimento che circolava in quegli anni riguardo al potere mediatico-culturale di questa forma musicale. Evocarne i contenuti farà bene perché ci riconnette a quello che siamo attraverso quello che eravamo. Un passaggio indispensabile per storicizzare quello che tutti noi proviamo a fare.”
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