La commissione del Comune di Busto Arsizio dice no al referendum su Neutalia

A comunicarlo è il comitato che ha proposto il quesito "Sì, Busto Revoca" che critica la decisione: "Parere capzioso e pilatesco"

inceneritore borsano busto arsizio accam

Respinta la richiesta di indire un  referendum cittadino sulla delibera del Consiglio Comunale di Busto Arsizio con la quale l’amministrazione comunale dava mandato ad AGESP di costituire una nuova società (chiamata Neutalia) per la gestione dell’inceneritore di ACCAM, situato nel territorio comunale.

Il comitato “Sì, Busto Revoca” ha dato notizia che il 27 settembre 2021 è stata notificata  la risposta negativa sull’ammissibilità del quesito referendario.

La Commissione referendaria, costituita dal dott. Domenico d’Apolito, Presidente, dall’avv. Maria Antonietta Carra e dal prof. Andrea Gratteri, si è riunita nella sede municipale il giorno 21 settembre 2021 per pronunciarsi in merito all’ammissibilità del quesito, arrivando alla seguente conclusione: “a giudizio della Commissione la materia di cui trattasi non può ritenersi di esclusiva competenza locale e si inserisce in un contesto di competenze ramificate a rete e diffuse fra una pluralità di amministrazioni locali” e pertanto “la Commissione ritiene che, pur essendo la questione di rilevante interesse per la comunità di Busto Arsizio, essa esuli dalle materie di competenza esclusiva del Comune e che, conseguentemente, la richiesta di referendum consultivo presentata ai sensi dell’art. 34 dello Statuto ed ora in esame sia inammissibile.”

Il comitato referendario “Sì, Busto revoca”, tramite la portavoce Elisabetta Milazzo,  osserva che:
1) come riportato nel parere della commissione referendaria, il Consiglio di Stato ha chiarito che l’ente locale che indice il referendum ha competenza esclusiva se è “competente ad adottare una deliberazione che per produrre il suo effetto e per raggiungere il suo scopo non abbisogni dell’ulteriore approvazione di altre autorità né del concorso di altri enti” (parere n. 3045 del 20 maggio 1998);
2) l’amministrazione comunale di Busto Arsizio non aveva bisogno dell’approvazione di altre autorità né del concorso di altri enti per deliberare l’autorizzazione ad AGESP alla costituzione della nuova società.

Perciò il comitato referendario “Sì, Busto revoca” ritiene che il parere espresso dalla commissione
referendaria sia capzioso e pilatesco. Dopo la consultazione “farlocca” sulla delibera e il “bla bla bla” del consiglio comunale, la bocciatura del referendum proposto dal comitato “Sì, Busto Revoca” è un’ulteriore dimostrazione che cittadine e cittadini di Busto Arsizio vengono sistematicamente espropriati del loro diritto a partecipare, anche secondo modalità previste dallo Statuto Comunale, alle decisioni di vitale importanza per il benessere loro e delle future generazioni. Il comitato “Sì, Busto revoca” si riserva di mettere in campo ulteriori iniziative utili a ridare voce alla cittadinanza.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 01 Ottobre 2021
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