Le tracce dell’incendio difficili da rimuovere, uffici ancora inagibili nel municipio di Azzate
In consiglio comunale si è parlato del restauro del palazzo comunale e delle spese necessarie per salvare gli affreschi e i soffitti ma anche dell'ex camping Sette Laghi
Una parte del palazzo comunale di Azzate non sarà agibile ancora per qualche settimana. Non c’è, al momento, una data che fissi la riapertura totale di Villa Benizzi Castellani, chiusa dopo che a giugno di quest’anno l’incendio di un fancoil aveva reso impraticabili alcuni uffici. Dal consiglio comunale di lunedì sera, 25 ottobre, è emerso che la situazione è più complessa di quanto si immaginasse e i costi per la pulitura delle stanze sono aumentati in maniera sensibile.
Ai 130 mila euro già preventivati per la pulizia ora si aggiungono 28.600 euro imposti dall’iva del 22 per cento “dimenticata” in fase di calcolo iniziale, come hanno spiegato il consigliere con delega al bilancio Giorgia Broggi e il sindaco Gianmario Bernasconi: «L’operazione di pulizia è cominciata svariate settimane fa e la parte più difficile dell’intervento è stata effettuata – ha spiegato il sindaco -È ancora in corso la pulizia dei contenitori e sono molte le persone impegnate in queste operazioni: ci sono gli imbianchini, c’è chi sta spostando i faldoni, e poi c’è la parte più impegnativa, quella del restauro; la tempistica è più lenta, soprattutto per quel che riguarda la parte dei soffitti lignei e la pulizia degli affreschi: non abbiamo disco verde della Sovrintendenza sulla metodologia da adottare. Alcune stanze sono già tornate agibili ma non quelle affrescate che devono essere ripulite con spugne chimiche. Il nerofumo è arrivato a toccare il soffitto e non si può aspirare perché altrimenti si staccherebbero pezzi di decorazione. Il soffitto andrà quindi consolidato e poi ripulito». Costo del consolidamento: 100 mila euro. La cifra per rimettere in sesto il palazzo comunale sfiora quindi i 260 mila euro.
L’opposizione è intervenuta per chiedere che il problema della sede del municipio venga affrontato una volta per tutte: «Non è il caso di valutare un utilizzo diverso di Villa Benizzi Castellani? – ha detto il consigliere Triveri – Continuiamo ad investire denaro pubblico in una struttura che è evidente non possa essere utilizzata come sede degli uffici e frequentata ogni giorno da cittadini e dipendenti pubblici. Perché non pensiamo di trasferire il Comune in una sede più nuova, meno dispendiosa e non pensiamo di tutelare questo edificio storico?» Valutazioni verranno fatte in futuro, la replica di Bernasconi, «ora l’obiettivo è la pulizia del palazzo e la ripresa della funzionalità a vantaggio dei cittadini».
«I disabili hanno difficoltà ad accedere agli uffici – ha incalzato Carlo Arioli, di “Azzate in Valbossa” – c’è un gradino all’ingresso e il cancello, che non c’è più e non sappiamo dove sia finito, ora è stato sostituito da una transenna che blocca l’accesso. Sarebbe sufficiente spostarla indietro di tre metri per permettere l’accesso a tutti». I funzionari agevolano l’accesso ai disabili – ha risposto Bernasconi – e tutti gli uffici sono al piano terra.
E sulla destinazione d’uso del palazzo comunale è intervenuto anche il vicesindaco Simona Barbarito: «Per me è un valore aggiunto che un palazzo storico venga vissuto quotidianamente; a meno che non si decida di abbatterlo il Palazzo c’è, e va mantenuto, non lo si può lasciar cadere a pezzi».
Ex camping Sette Laghi
Altro passaggio cruciale del consiglio comunale è stato quello dell’approvazione dell’atto integrativo del programma d’azione dell’Aqust “Salvaguardia e Risanamento del Lago di Varese”. «Si tratta di una formalità – ha spiegato l’assessore Giovanni Rocca – La convenzione tra Aqust Camera di Commercio e Politecnico va rinnovata fino al 2023». 12 milioni di euro il costo complessivo del risanamento del Lago: Azzate partecipa con 50 centesimi ad abitante, quindi per circa 2 500 mila euro. I Comuni rivieraschi versano 36 mila euro in totale per la macroazione F cioè la valorizzazione delle sponde e della pista ciclabile.
Della riqualificazione delle sponde fa parte anche il progetto dell’ex campeggio Sette Laghi andato all’asta: «Per quanto riguarda il campeggio, ex Sette Laghi la situazione è ancora in mano al curatore fallimentare. L’imprenditore varesino che si è aggiudicato l’asta prevede di realizzare un campeggio di élite con frutteto nella parte che va verso il lago – ha spiegato l’assessore Rocca ai consiglieri di opposizione che chiedevano aggiornamenti sulla situazione- . A metà settembre si era proceduto ad abbattere le casette rimaste, operazione che prevediamo terminerà alla fine di ottobre, ma forse slitterà di qualche giorno». Le spese sono a carico del curatore fallimentare che è ancora proprietario dell’immobile. «Il recupero del credito da parte del Comune è ancora nella piena disponibiltà del curatore fallimentare il quale utilizzerà un piccolo acconto versato dalla persona che ha vinto l’asta per completare le opere di demolizione e la messa in ripristino – ha spiegato il sindaco Bernasconi –. In sostanza prima che l’imprenditore possa entrare in possesso dell’area, i lavori dovranno essere terminati e tutto dovrà essere riportato, come imposto dall’ordinanza, nella legalità. Terminati i lavori il comune li validerà e solo a quel punto si potrà dare corso al pagamento e al trasferimento di diritto di proprietà e si potrà cominciare a parlare di recupero del credito. Resta inteso – ha concluso il sindaco – che nell’ex Sette Laghi dovrà essere realizzata una struttura ricettiva all’aria aperta».
È andata a buon fine anche l’asta della caserma di Azzate, ha spiegato ancora il sindaco : «L’asta si è chiusa a 892, 500 euro. A luglio del 2021 il tribunale di Monza ha trasferito la proprietà dell’immobile alla società Pinei Re spa di Bolzano che intende mantenere l’edificio ad uso di caserma. Si chiude così un capitolo che ci aveva messo in apprensione».
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