Parte da Jerago con l’agenzia di Alice la riscossa contro le bufale nel mondo della moda
L'idea è nata da tre giovani, tra questi Alice Baravelli, la modella internazionale che continua a portare avanti la battaglia contro la disinformazione rispetto alle agenzie di modelle

Vi ricordate di lei? La bella fanciulla di nome Alice Baravelli che non tanto tempo fa aveva mandato un messaggio alle giovani? Così diceva: “Attenzione ragazze, se vi chiedono soldi sono agenzie fasulle”. Ha diciotto anni, è alta 1.65 e di esile corporatura, occhi azzurro celeste e una grande determinazione la contraddistingue.
Questa è Alice, una modella internazionale, finita sulle riviste di oltre 30 paesi, che dopo l’appello sopra riportato ha continuato a combattere, per vincerla, la battaglia contro la disinformazione e le bufale che riguardano il mondo della moda, e più nello specifico le agenzie di modelle. E l’ha fatto nel modo più bello e chiaro che potesse fare: ha aperto una sua “agenzia” no profit, un “progetto di crescita” che non richiede canoni per parteciparvi e dà l’opportunità a ragazzi e ragazze di fare esperienza e imparare, in modo completamente gratuito.
L’idea è nata in collaborazione con un’altra giovanissima, Vanessa D’amico, classe 2004, nativa della provincia di Como con una passione sfrenata per il mondo della moda e i social. A loro si è poi affiancato Filippo Depaoli, anche lui giovanissimo, di diciassette anni.
Dopo aver pubblicato un annuncio sui loro profili Instagram, che diceva: “Cerchiamo ragazze spigliate. Fotogeniche che sanno mettersi in gioco”, a grande sorpresa un boom di richieste sono pervenute da tutta Italia, e una addirittura dalla Germania. Sono seguiti una selezione e minicorsi fatti dagli stessi organizzatori ai partecipanti e dopo un mese il team è stato formato: quindici ragazze e un ragazzo. Alla sera i tre giovani riservavano ore ed ore agli iscritti per spiegargli come comportarsi su un set fotografico, come approcciarsi a questa realtà e soprattutto come tutelarsi da un punto di vista più burocratico.
La risposta di Alice a tutta questa disinformazione non è stata quindi nient’altro che quella di riservare informazione, gratuita, a chi ne necessitava, mettendosi in gioco per prima insieme ad altri giovani come lei. Il progetto si è poi strutturato grazie alle collaborazioni gratuite instaurate con fotografi, brand e negozi della Provincia di Varese, i quali hanno così indirettamente supportato il progetto e al contempo reso possibile una formazione sul campo alle new entry.
«È un’iniziativa di crescita anche per noi, un’opportunità per crearci un giro lavorativo per il futuro, perché quello che sogniamo è che questo diventi il nostro lavoro. Siamo tre persone particolari, diverse, ed è stato bello vedere quanto la nostra idea abbia avuto successo. A differenza di quello che si dice, come noi, tanti altri ragazzi sono capaci, la nostra generazione è in grado di cambiare le cose. Nel nostro caso aver creato “un’agenzia” senza quei canoni inutili, quello dell’altezza e della corporatura, è stato fondamentale per abbattere finalmente tutte quelle rigide regole che ancora ad oggi esistono nel mondo della moda. Vogliamo rappresentare per i ragazzi una sicurezza e sul profilo della agenzia “elaismanagement” mandare messaggi positivi, per informare e dare consigli professionali», hanno concluso i tre ragazzi.
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