Taglio del nastro per la sede dell’associazione nazionale carabinieri di Varese
Autorità al completo e piazza piena per l'evento in centro sabato mattina: "Presidio di legalità"
Un «presidio di legalità» nel salotto buono di Varese tenuto a battesimo dalle più alte cariche cittadine e non solo: oltre al sindaco Davide Galimberti era presente questa mattina, sabato 30 ottobre in piazza del Podestà a Varese anche il presidente della Regione Attilio Fontana per l’inaugurazione della sede dell’Associazione nazionale carabinieri, sezione di Varese.
Una cerimonia sentita e apprezzata per la varietà anche sotto il profilo storico culturale rappresentato dalla presenza in piazza della Benemerita, i cui componenti sempre si distinguono per lo slancio volto all’altruismo.
È stato un momento che ha catalizzato l’attenzione dei passanti e delle molte persone che hanno salutato con fervore la nuova sede di via Gian Domenico Romagnosi che si affaccia sulla piazza del Garibaldino, lungo corso Matteotti, a due passi dalla Basilica.
A salutare con grande ammirazione anche il comandante provinciale dell’Arma colonnello Gianluca Piasentin che ha elogiato l’operato degli associati specialmente durante la crisi pandemica: «Donne e uomini che hanno dato prova durante la campagna vaccinale di possedere il corredo cromosomico che sta nell’Arma. Saper stare tra la gente e per la gente è un grande vanto», ha specificato l’ufficiale nel ricordare l’impegno all’hub vaccinale della Schiranna «dal 3 aprile al 17 ottobre, ogni giorno e con ogni condizione meteorologica abbiamo aiutato la cittadinanza» ha ricordato il presidente Roberto Leonardi.
La realtà varesina è prossima a compiere 100 anni (venne fondata nel 1923) e vanta ad oggi 200 iscritti soci tra effettivi, famigliari e simpatizzanti e di questi 40 compongono il nucleo di volontariato, il cuore battente dell’associazione che sta fisicamente al fianco dei cittadini, assicura un servizio di accompagnamento e sorveglianza nel corso delle manifestazioni e svolge diversi compiti sul territorio, tra cui le tante attività dio volontariato.
«Un impegno», ha ricordato Leonardi, «che segue tre strade: la partecipare a ricorrenze, dal momento che non esiste futuro senza memoria; i progetti legalitari nelle scuole che permette di instaurare un dialogo costruttivo coi giovani; e le attività nel sociale e nel volontariato per metterci al servizio del cittadino e della collettività con servizi d’aiuto svolti anche durante l’emergenza pandemica».
La sede è intitolata al brigadiere Salvatore Pietrocola insignito di Medaglia d’oro al valor militare alla memoria durante il corso della Guerra d’Etiopia, nel 1936.
A tenere a battesimo la nuova sede era presente Margherita Caruso Coletta, vedova del brigadiere siciliano Giuseppe Coletta vittima, a soli 38 anni, dell’attentato di Nassiriya del 12 novembre 2003.
In piazza anime vecchie e giovani dell’Arma, divise in grigioverde e carabinieri motociclisti, le divide d’epoca e la fanfara del terzo reggimento carabinieri Lombardia per la gioia di grandi e piccini, tutti sull’attenti al momento del Silenzio intonato per i ricordo di tutti i caduti, e alle prime note dell’inno di Mameli.
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