Cosa sta succedendo dentro a “Sei di Gallarate se…”
L'affiatata squadra di amministratori della pagina si è spaccata, c'è di mezzo anche una denuncia, c'è stata una "scissione" nel gruppo
Una “scissione” nel gruppo Sei di Gallarate se….®. O un mezzo golpe, a seconda di come la si vede (o la vedono i protagonisti). In ogni caso: Paolo Rossi – fondatore del gruppo nel lontano 2014 – ha ripreso in maniera esclusiva le redini del gruppo, allontanando la squadra di moderatori che aveva fatto del gruppo uno dei più vivaci in provincia, protagonista anche di iniziative originali. Ci sono di mezzo una lettera anonima e una denuncia.
Il caso si è aperto con un post di Rossi nella serata di martedì 2 novembre: dopo aver ricordato la gestione a quattro del gruppo (con lui c’erano Monica Salomoni, Emanuele Mulazzani e Marco Colnago), Rossi diceva che “purtroppo però ultimamente il rapporto di fiducia tra alcune delle parti e’ andato a scemare”.
“Questo – proseguiva il post – ha fatto si che decidessi di riprendere temporaneamente in mano la gestione in prima persona cosi da avere un maggior controllo del gruppo. A tutela degli utenti, del gruppo stesso che ho creato e a cui tengo particolarmente. Non voglio che ci siano intromissioni che possano danneggiare le finalità per cui e’ stato creato”.
Monica Salomoni è stata estromessa dal gruppo (insieme ai famigliari), mentre gli altri due admin – Marco Colnago ed Emanuele Mulazzani – sono stati sollevati dal ruolo, pur rimanendo nel gruppo. «L’ho fatto a loro tutela, perché non fossero strumentalizzabili», dice Paolo Rossi.
La vicenda ha suscitato subito una certa attenzione nella comunità da oltre 19mila iscritti.
Potrebbe apparire una questione quasi condominiale, non fosse che di mezzo c’è appunto anche – almeno – una denuncia, contro ignoti. E comunque gruppi così ampi (in linea teorica gli iscritti sono pari a un terzo dei residenti in città) hanno anche un ruolo rilevante nel dibattito locale. Si è visto anche nella fase della campagna elettorale, dove pure sia Rossi che Salomoni non hanno nascosto simpatie e antipatie politiche diverse.
Una lettera anonima
Il punto è che a innescare il tutto è stata una lettera anonima, un plico ricevuto da Paolo Rossi, in cui “un amico” lo informava che era stata hackerata la chat di famiglia di Monica Salomoni. Nelle chat (riportate in forma testuale, su carta, con testo copiato) emergevano presunte valutazioni di Salomoni su Rossi e non solo.
Rossi ha ritenuto credibile la lettera anonima per elementi formali (il linguaggio usato). Salomoni dice che, a quanto le è stato riferito, le chat copiate su foglio contenevano «miei presunti commenti e valutazioni nei suoi confronti», ma anche «presunti accordi con personaggi politici per avere un posto di prestigio», dice Salomoni, citano un’accusa più grave.
La lettera anonima è stata consegnata ai carabinieri per opportune indagini: «Ho fatto denuncia ai carabinieri, una denuncia contro ignoti, io ho fatto il mio dovere di cittadino riportando un reato di cui sono venuto a conoscenza», dice Rossi, riferendosi al presunto hackeraggio. Poi c’è l’aspetto della diffamazione da parte dell’autore della lettera anonima, ai danni di Salomoni (che denuncerà a sua volta contro ignoti).
Salomoni ha deciso appunto di parlarne apertamente e fa un’analisi ampia: «Tutto questo fa seguito a una campagna denigratoria nei miei confronti che dura da mesi. Io sono una persona perfettamente realizzata, con un lavoro di prestigio e non aspiro ad alcuna carica politica a Gallarate. Il mio impegno social è un semplice hobby e trovo ingiustificabile gli attacchi di cui vengo fatta oggetto. Ma il mio disappunto e la mia delusione sono soprattutto di tipo umano nei confronti di Paolo Rossi che ha tradito 30 anni di conoscenza ed amicizia prestando fede ad uno strumento odioso e vile come una lettera anonima, senza comprendere di avere così agevolato i detrattori del gruppo che da tempo portano avanti attacchi nei nostri confronti».
Quanto a Rossi, rivendica la sua prudenza dopo la valutazione del contenuto della lettera anonima e tiene a ribadire che «martedì sera mi sono trovato a dover prendere una decisione senza spiegare le mie ragioni, perché dovevo ancora formalizzare la denuncia e non potevo dire niente».
La “scissione”
Fin qui il versante più serio della vicenda, quello che implica appunto anche una denuncia.
Resta poi il destino del gruppo, che era ben apprezzato e aveva creato anche iniziative ora forzosamente sospese (come il “Gallaquiz”, un quiz con finalità anche di solidarietà, a beneficio delle realtà associative locali).
Salomoni ha deciso di proseguire con un nuovo gruppo, battezzato “Gallarate È…”, che è nato ridefinendo il gruppo di annunci di SDGS. «Era un gruppo che non funzionava particolarmente e che ho voluto riattivare. Non nasce in contrapposizione a SDGS, sarà uno spazio di discussione e dibattito».
Gli altri due admin del gruppo, Emanuele Mulazzani e Marco Colnago, hanno scritto su SDGS un messaggio di commiato, per così dire, dall’impegno di moderatori del gruppo, senza nascondere una certa amarezza per l’addio improvviso e per la polemica che ne è seguita.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Felice su Ancora rifiuti abbandonati a Brenta, il sindaco: "Un danno all'ambiente e un'offesa verso i cittadini corretti"
Felice su Targhe false e grimaldelli in auto, due denunce e un uomo in fuga
massimiliano_buzzi su Ancora rifiuti abbandonati a Brenta, il sindaco: "Un danno all'ambiente e un'offesa verso i cittadini corretti"
eric67 su Cambiano le regole per auto elettriche e ibride a Varese: dai primi di febbraio niente più agevolazioni
Felice su "Giuro che mi sento meno sicuro". A Busto Arsizio il contropresidio degli antifascisti
Papi57 su A Varese le imprese sono sotto pressione: i costi energetici superano la media lombarda
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.