Dai campi di battaglia alla guerra al Covid, l’omaggio di Somma al 4 novembre
Nel giorno della Festa dell'Unità Nazionale il sindaco Stefano Bellaria ha ricordato lo spirito di pace e solidarietà che unisce l'Europa a distanza di un secolo. Nello stesso giorno benemerenze alle associazioni e volontari cittadini

Somma Lombardo ha commemorato i caduti delle guerre nella giornata dedicata alle Forze Armate e dell’Unità d’Italia. Ma la festa del 4 novembre è stata anche l’occasione per ringraziare i volontari di oggi, quelli impegnati nella guerra contro il Covid.
Dopo le deposizioni delle corone d’alloro ai monumenti dei caduti, si è infatti tenuta la cerimonia di consegna delle benemerenze all’Associazione Nazionale Carabinieri, a medici, Protezione civile, Croce Rossa, Caritas, Carabinieri, Polizia locale, associazione Nice To Meet you, Volontari Parco del Ticino e Vigili del fuoco che durante la pandemia si sono prodigati per la consegna di viveri e molto altro ancora.
Il sindaco Stefano Bellaria ha riletto la tragedia della Prima Guerra Mondiale alla luce del secolo che ci separa dai fatti: «La Costituzione Repubblicana, in particolare l’articolo 11, trae radici profonde dalla Resistenza e dalle sofferenze del secondo conflitto mondiale, ma è bene ricordarlo, anche dal Piave, dall’Isonzo, dal Montello, dal Monte Grappa, dal Cimone, dall’Ortigara, dall’Altipiano di Asiago, da Caporetto, da Vittorio Veneto. Lì nacque nel Popolo, che aveva visto gli orrori della guerra e ne aveva vissuto gli stenti, la volontà di riscatto economico e sociale e la voglia di protagonismo».
«I Contadini, gli operai, i maestri che si erano incontrati al fronte non erano “buoni” solo per cacciare il nemico o difendere le frontiere, ma dovevano e volevano essere protagonisti nella costruzione di un’Italia migliore. Perché ciò accada dovranno vivere altre tragedie, ma il seme era gettato. Oggi ci conforta l’idea che a cent’anni di distanza da quei tragici eventi i giovani
europei possono gareggiare e fraternizzare nello studio, nella ricerca, nella cultura, nello sport, anziché ammazzarsi sui campi di battaglia. E ciò è possibile anche grazie a quei ventenni, simbolicamente rappresentati dal Milite Ignoto, che si immolarono nell’adempimento del loro dovere».

Bellaria ha poi appunto espresso il «ringraziamento per coloro i quali, volontariamente, hanno operato durante le fasi più dure dell’emergenza Covid-19 perché tutti avessero un’attenzione, un aiuto, un sostegno, una cura. Che si trattasse di organizzare un trasporto di persone o di oggetti, di predisporre e distribuire un pacco di viveri o medicinali, di vaccinare un infermo, di consegnare un documento, di confortare un anziano o un malato, molte sono le persone che si son rese disponibili per fare la propria parte, anche mettendo a rischio la propria incolumità».
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