Fiab Ciclocittà: “Trenord invece di regalare bici elettriche dovrebbe far tornare le bici sui treni a Varese”
Il commento di Beppe Ferrari, di Fiab Varese Ciclocittà, alla nuova pubblicità di Trenord, che regala biciclette elettriche a chi acquista biglietti in app

Il commento di Beppe Ferrari, di Fiab Varese Ciclocittà, alla nuova pubblicità di Trenord, che regala biciclette elettriche a chi acquista biglietti in app
Apprendiamo da una promozione pubblicitaria di Trenord a favore dei propri canali digitali che sono in palio nientemeno che bici elettriche per chi sceglie di acquistare il biglietto con App o da Sito Web.
Lo slogan è un po’ sibillino: ”Il treno è sempre il posto giusto per farsi una pedalata”.
“In che senso?” Si chiederebbe il giovane e spaurito personaggio con gli occhi rivolti al cielo di Carlo Verdone …
Escludendo possa trattarsi di un invito a percorrere in bici il corridoio del convoglio ferroviario (attività che non viene praticata neppure dai più sfegatati cicloamatori sui treni meglio attrezzati finora conosciuti), si potrebbe intendere che Trenord voglia prodigarsi per incentivare l’intermodalità bici+treno, ossia viaggiare portandosi appresso la propria bicicletta per gli spostamenti quotidiani e per la pratica cicloturistica, attività sempre più diffuse e richieste anche in molte realtà italiane ad imitazione di quanto già consolidato in tanti paesi europei.
Purtroppo questo impegno di Trenord non c’è, almeno per una buona parte del territorio da questa società servito, e certamente non c’è per il varesotto.
Nessun treno sulla linea Milano-Varese-Laveno porterà la vostra bicicletta se vorrete far capo a Gavirate per un giro sulla ciclabile del lago di Varese, o provare la bella ciclabile Cittiglio-Laveno e magari inoltrarvi in Valcuvia per raggiungere Luino.
Più “generoso” il servizio se da Varese volete raggiungere Milano, o viceversa: potete andarci con un cambio a Gallarate passando da un Tilo, che va e viene dalla Svizzera una volta all’ora, ai nuovi convogli “Caravaggio” appositamente attrezzati (finalmente!) della linea Milano-Domodossola.
Non è sempre stato così: le cose son peggiorate dal giugno del 2020.
Infatti fino ad allora praticamente su tutti i treni regionali si poteva portare la bicicletta, compatibilmente con l’affollamento del treno. Le drastiche limitazioni sono state introdotte frettolosamente, senza neppure una preventiva e univoca informazione ai viaggiatori, quando l’azienda si è trovata impreparata all’imprevisto incremento di rider su alcune tratte e in alcuni orari.
Singoli utenti e associazioni rappresentative di ciclisti e cicloturisti, in primis la Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, hanno protestato e cercato di indicare alla dirigenza di Trenord un rimedio all’inadeguatezza delle carrozze e alla disorganizzazione dell’azienda, meno penalizzante per l’utenza ciclistica.
Paradossalmente, diversi Comuni e Comunità Montane, la Provincia di Varese, anche con una recente intesa con la Camera di Commercio, la Regione stessa stanno impegnando risorse di un certo rilievo proprio per promuovere il cicloturismo, riconosciuto come un fattore importante su cui puntare per un nuovo sviluppo economico ed ambientale del territorio.
Forse prima di spendere soldi per regalare bici elettriche sarebbe stato più utile adeguare le carrozze, articolare meglio l’accesso delle biciclette sui treni, attrezzare qualche carrozza per il trasporto di numerose biciclette su indicazione e richiesta di operatori/organizzatori di eventi cicloturistici, per alcune destinazioni, in alcuni giorni ed orari.
Forse un’azione decisa di pressione da parte delle istituzioni del varesotto su Trenord e Regione perché si diano una mossa sarebbe doverosa e magari potrebbe sortire qualche effetto positivo.
Beppe Ferrari
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ogni volta che prendo un treno c’è sempre l’immancabile extracomunitario che sale o scende con la bicicletta.
nessuno gli dice nulla quindi presumo che si possono portare ovunque le bici sul treno.
proverò anche io prima o poi