A Gallarate parte il “piano freddo”, con aiuto in strada
Dal 1° dicembre impegnati Croce Rossa, City Angels ed Exodus. L'aiuto con passaggi serali, mentre non c'è un dormitorio "a bassa soglia"

Da mercoledì 1 dicembre parte a Gallarate il “piano freddo”, l’assistenza ai senzatetto per il periodo in cui le temperature si fanno più rigide. L’aiuto verrà erogato come passaggi di vigilanza in orari serali, mentre non ci sarà un dormitorio.
«Il piano freddo prevede interventi dal 1° dicembre al 28 febbraio, con eventuale prosecuzione a marzo se le temperature rimanessero basse» dice l’assessore al sociale Chiara Allai. La modalità prevede «assistenza sul posto», frequentando le aree dove si rifugiano le persone senza casa.
«I casi a Gallarate sono pochi e monitorabili, come ci confermano le associazioni. Daremo coperte e kit di viveri e bevande». Il servizio verrà garantito dalle unità di streada Croce Rossa Gallarate, City Angels ed Exodus, in collaborazione con la rete sociale cittadina: le unità di strada garantiranno passaggi per cinque giorni la settimana (nella foto: un atrio usato in passato come rifugio, oggi chiuso).
«I City Angels saranno ad esempio impegnati due volte a settimana, in linea con l’impegno normale durante l’anno con unità di strada» spiega Andrea Menegotto, coordinatore dei City Angels, che a livello provinciale conta su 25 volontari (di cui circa la metà con impegno anche a Gallarate). «Come Exodus mettiamo poi a disposizione anche coperte termiche» aggiunge Veronica Nardi, operatrice di Exodus.
Quanto è esteso il fenomeno dei senzatetto a Gallarate? «In questo momento le presenze che incontriamo sono una decina, tra zona stazione e zona ospedale soprattutto» prova a quantificare Menegotto.
A differenza che in passato, quando si era sperimentato per alcuni anni un dormitorio per il periodo invernale, oggi non sono previste strutture fisse di accoglienza al coperto, come quelle che esistono in altre città (ad esempio Saronno).
Una esigenza – è emerso nella riunione della rete – su cui si dovrebbe ragionare, in un’ottica di assistenza emergenziale: è vero che a Gallarate esistono specifiche realtà che accolgono in maniera stabile, come Casa di Francesco e Casa di Sant’Eurosia, ma manca una struttura «a bassissima soglia» che risponda anche a presenze saltuarie e condizioni meteo dure.
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