Goccia dopo goccia è nata una scuola nel bosco

A Villadosia è nata una scuola nel bosco che mette il benessere emotivo prima dell'apprendimento cognitivo e dove si impara innanzi tutto giocando

Goccia dopo goccia

C’era una volta a Besnate un’associazione che proponeva attività pomeridiane nel bosco per i bambini. Da quel seme, germogliato sei anni fa, è nata una scuola nel bosco che accoglie oggi una trentina di bambini di età compresa tra i 3 e i 10 anni negli spazi di un’associazione di cittadini di Villadosia.
Si chiama Goccia dopo Goccia ed è nata dall’esigenza di riavvicinare i bambini, e anche i genitori, alla natura con ritmi più lenti e giochi più spontanei.

Inizialmente gli incontri dell’associazione avevano come punto di riferimento un gazebo montato nel giardino di una casa privata «ma 3 anni fa ci siamo trasferiti a Villadosia di Casale Litta, che ci ha accolto con entusiasmo. L’obiettivo era ed è rispondere all’esigenza dei genitori di passare da un’attività pomeridiana in natura a un’offerta educativa più strutturata e quotidiana. Una scuola nel bosco», spiega Valentina Colombo, psicologa, maestra di scuola primaria, mamma di tre bambine e fondatrice di Goccia dopo Goccia.

«Ho lavorato come insegnante nelle scuole statali e spesso non mi sono sentita a mio agio perché ritmi e richieste della scuola secondo me non sempre sono coerenti con le esigenze dei bambini – racconta – si tende a puntare molto sull’aspetto cognitivo, senza dare spazio alla parte pratica e di gioco, fondamentale per costruire la consapevolezza dei saperi».

Boom di iscritti in età scolare dopo la Dad

Goccia dopo goccia

Tre anni fa il primo gruppo misto della scuola nel bosco Goccia dopo goccia era composto soprattutto da bambini dell’infanzia, solo due di loro raggiungevano i 6 anni, età da scuola primaria. Ma quest’anno a settembre c’è stato un vero e proprio cambio di tendenza con 26 iscritti di cui 18 in età scolare e 8 con meno di 6 anni. In pratica l’equilibrio si è ribaltato rispetto alla scorso anno quando Goccia dopo goccia contava 9 bambini delle elementari e 14 in età da asilo.

«Prima del Covid le famiglie orientate a un’educazione in natura erano più disposte a sperimentare una simile soluzione in età prescolare, al posto dell’asilo, ma non sulla scuola dell’obbligo – racconta Valentina – Sulle elementari c’è più paura che in un percorso di scuola diverso i bambini possano perdere qualcosa, che non imparino a sufficienza o che poi possa essere più difficile per loro adattarsi alle medie o alle superiori».

Goccia dopo goccia

Ma la pandemia in qualche caso ha rotto gli indugi: «Con la Dad in casa i genitori hanno toccato con mano la didattica scolastica e i suoi limiti e alcuni dubbi sono stati fugati, spingendoli a scegliere la scuola nel bosco. È stato come se il vestito già stretto della scuola tradizionale di colpo fosse diventato immettibile».
Attenzione però a non fare confusione: «La scuola nel bosco è una scelta consapevole, non può essere una semplice fuga dalla Dad – spiega Valentina – si tratta di idee e priorità pedagogiche diverse che le famiglie devono condividere, a cominciare dal fatto che il benessere emotivo per noi viene prima dell’apprendimento cognitivo. Soprattutto oggi che le nozioni sono a portata di un clic – aggiunge – è importante che a scuola i bambini imparino ad imparare, puntando su interessi e passioni come motori per l’apprendimento, nel lavorare il legno come nella matematica».

L’apprendimento nella scuola nel bosco passa innanzi tutto dal gioco, libri e quaderni vengono dopo: «C’è tanto gioco libero, ma anche gioco guidato. Ad esempio prima giochiamo ai primitivi, costruiamo e capanne e poi ne leggiamo e ne scriviamo, convinti che in questo modo l’apprendimento sia più profondo. Anche se non conforme all’istruzione livellata che non ci interessa – precisa – a fine anno i nostri bambini della primaria dimostrano di aver raggiunto i livelli di competenza richiesti dal Ministero con degli esami nelle scuole pubbliche. Il diritto-dovere all’istruzione quindi è pienamente rispettato».

Nel bosco e nella comunità

Goccia dopo goccia

Valore aggiunto del percorso scolastico di Goccia dopo goccia, oltre a prati e boschi che sono le aule principali durante tutto l’anno scolastico, è rappresentato anche dalla comunità di Casale Litta e di Villadosia in particolare, accogliente e disponibile nei confronti dei bambini e dei loro progetti.
I bambini escono in paese, parlano con i residenti, gli vendono il giornalino o le castagne raccolte (esercizi pratici di matematica) e a volte nascono veri e propri scambi di competenze e nuovi progetti.

In passato con la scuola ha collaborato persino un educatore cinofilo, ma tra i volontari che offrono il loro contributo all’apprendimento dei bambini ci sono un’insegnante di inglese madrelingua (che in cambio impara dai bambini l’italiano) un musicista, un falegname. «Molto significativo per noi è anche il bel rapporto con la comunità Exodus di Villadosia – racconta Valentina –  uno dei loro ragazzi è venuto a fare il volontario da noi, ci regalano la pizza quando la fanno e ci scambiamo i prodotti dei nostri laboratori e del paese che incontriamo per strada, nel bosco o nel piccolo supermercato dove facciamo sempre i nostri acquisti».

Goccia dopo goccia

 

 

Lidia Romeo
lidiaromeo@gmail.com

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Pubblicato il 12 Novembre 2021
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