Jones, ruggiti da leader. Ma Gentile è decisivo all’incontrario

L'ala americana regala una prova di cuore e sostanza (22 punti, 4 rubate), quella italiana non ne imbrocca una. Sprazzi di Kell, ancora male De Nicolao

Openjobmetis Varese - Happy Casa Brindisi 71-84

KELL 6 – Proviamo a guardare il bicchiere mezzo pieno: a tratti, Kell ha dato lampi di basket all’interno della partita e a favore di Varese. Mica onde clamorose, sia chiaro, ma qualche scelta utile, qualche sprint velenoso tra i difensori, qualche palla ben data si è vista. Interessante la lettura di Cavazzana secondo cui Trey è esentato dal portar palla perché ancora a corto di energie: ci può anche stare. Vedremo se questo timido, timidissimo segnale positivo proseguirà nelle prossime uscite, magari con qualcosa di meglio alla voce “tiro da 3 punti” (0 su 4).

GENTILE 4 (IL PEGGIORE) – Stavolta non c’è neppure un salvabile da salvare. Gaspardo lo fa nero fin dal principio, quando è molle in difesa e viene giustamente panchinato dopo una manciata di minuti. Talvolta trova il guizzo ma il prezzo per Varese è troppo alto: per un’azione andata a buon fine ne arrivano tre senza ritmo, senza senso e senza punti. In tribuna si spera che prima o poi AleGent riesca a cambiare il trend ma stavolta non c’è verso. 10 punti con 17 tiri, 4 palle perse in modo balordo, appena 2 di valutazione. Decisivo all’incontrario.

AMATO S. V. – Un giro di campo per far tirare il fiato ai compagni.

BEANE 6,5 – Al solito, il giorno e la notte nel giro di 10”. Capace di concedere un canestro e fallo antisportivo e poi rifarsi con una raffica di punti in un minuto. Prima di lasciare il campo per una quinta penalità evitabile. Alla fine la bilancia si ferma a metà strada tra numeri oggettivamente buoni, qualche prodezza e altrettanti black out. Sbalzi d’ad0lescenza applicati al basket professionistico.

Cambia la grinta, non i risultati: la Openjobmetis cade anche con Brindisi

SOROKAS 6,5 – Inizio da gladiatore vero, messo a guardia di un energumeno più grosso, alto, largo ma anche dotato di mani di seta dalla media distanza. Paulius ci prova a ripetizione, strappa 8 rimbalzi, ruba 2 palloni d’esperienza e anche se non segna dà un contributo utile a restare in partita. Poi, alla lunga, Nick Perkins dilaga ma al lituano era difficile chiedere di più.

DE NICOLAO 5 – Punti segnati a zero, valutazione in negativo in ben 26′. L’impegno non manca ma i risultati continuano a non arrivare, ed è un problema perché Giò non è, soprattutto in questo momento, l’ultimo delle rotazioni bensì un giocatore che almeno saltuariamente dovrebbe risultare pericoloso. Il play veneto invece si schianta sulla difesa: 0 su 5, 2 stoppate subite, una sola palla persa, nessun fallo a favore. Un venticello quando servirebbe un uragano.

FERRERO 6,5 – Si mette in luce dall’arco, dove quest’anno non aveva trovato gran fortuna. Stasera sente di avere la mano pronta e infila tre bombe che permettono alla Openjobmetis – in momenti diversi – di tenere la partita aperta. In una squadra senza lunghi si ritrova a duellare con gente più grossa, senza purtroppo grandi risultati difensivi. Ma il suo lo ha fatto.

JONES 7 (IL MIGLIORE) – Gli si chiedeva maggiore leadership e questa volta, a Jalen, non si possono muovere appunti. Si fa notare fin da subito, nei canestri realizzati (22 punti) sicuramente ma anche in altri aspetti del gioco: non è un caso che chiuda a quattro palle rubate, frutto di colpo d’occhio e rapidità nel muoversi al momento giusto. Stavolta fa anche festa dall’arco: se fosse così anche nelle prossime partite, ci metteremmo la firma. Al netto di qualche errore evitabile, anche per la troppa foga. MVP WINELIVERY anche per i lettori della nostra #direttaVN.

Cavazzana: “La squadra ha lottato, ma Brindisi ha più armi di noi”

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 07 Novembre 2021
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