“La Provincia di Varese non ha titolo per esprimersi in merito al futuro ospedale di Busto e Gallarate”
A sostenere l'estraneità al dibattito del consiglio provinciale è il Comitato per il Diritto alla Salute del Varesotto
È all’ordine del giorno della seduta a Villa Recalcati di lunedì 8 novembre la discussione sul futuro dell’ospedale unico a Busto Arsizio. Un punto che, dopo aver incassato i dubbi del consigliere Lauricella, vede la presa di posizione del Comitato per il Diritto alla Salute del Varesotto
Apprendiamo che il consiglio provinciale di Varese si appresta a votare, lunedì 8 novembre, il parere sulla deroga al dibattito pubblico in relazione alla realizzazione del nuovo ospedale di Busto Arsizio e Gallarate.
Riteniamo che la provincia di Varese non abbia titolo per esprimersi in merito, in quanto non risulta tra gli enti interessati alla promozione dell’Accordo di Programma (DGR n. XI/1166 del 21/01/2019).
Infatti la provincia di Varese era stata coinvolta nella richiesta di espressione del parere non già nel mese di giugno, quando Fontana e Moratti avevano inviato tale richiesta, su pressione dell’amministrazione comunale di Busto Arsizio, ai soli comuni di Busto Arsizio e Gallarate, ma solo nel mese di luglio, con una nuova lettera di sollecito inviata ai tre enti dal DG Wefare Pavesi, dopo che il consiglio comunale di Busto Arsizio, il 29 giugno, aveva già approvato la deroga al dibattito pubblico e il sindaco di Gallarate aveva fatto capire chiaramente di non avere alcuna fretta di rispondere a tale richiesta.
Il successivo coinvolgimento della provincia tra gli enti locali chiamati ad esprimere il proprio
parere in merito alla deroga al dibattito pubblico era quindi chiaramente finalizzato a raggiungere, in modo fittizio e ingannevole, il parere favorevole della maggioranza degli enti locali interessati, condizione necessaria per la deroga, seppure in assenza del parere espresso dal comune di Gallarate.
Nel mese di luglio, però, l’operazione non è andata in porto: infatti il 29 luglio il consiglio
provinciale decideva, su proposta del presidente Antonelli “di rinviare la deliberazione in oggetto ad una prossima seduta consiliare in quanto l’argomento dovrà essere ancora sottoposto al Consiglio Comunale di Gallarate”. Evidentemente non si voleva o non si poteva interferire con la campagna elettorale nel comune di Gallarate, dove giustamente gran parte della popolazione non condivide la prospettiva della chiusura dell’ospedale cittadino.
Ora, riproponendo in sede provinciale la delibera sulla deroga al dibattito pubblico prima che il comune di Gallarate si sia pronunciato in merito, il presidente Antonelli, smentendo se stesso, tenta nuovamente di ottenere il parere favorevole alla deroga della maggioranza degli enti locali: quelli da lui presieduti, che abbiano titolo (il comune di Busto Arsizio) o non lo abbiano (la provincia di Varese) a decidere in merito.
Invitiamo pertanto i consiglieri provinciali di maggioranza e di minoranza a non diventare complici di questa manovra truffaldina, opponendosi con forza al tentativo di estromettere la cittadinanza dal processo decisionale in merito al futuro del servizio sanitario territoriale.
Riteniamo che lo studio di fattibilità del nuovo ospedale, che deve prendere in considerazione tutte le possibili alternative, compresa la risistemazione/ampliamento degli ospedali esistenti e le possibili localizzazioni di un eventuale nuovo ospedale, debba essere sottoposto al dibattito pubblico, percorso partecipativo garantito dalla figura del “coordinatore”, soggetto super partes esperto di gestione di processi partecipativi, di conflitti, di programmazione e di pianificazione.
Proponiamo che nel dibattito pubblico sia coinvolta la cittadinanza non solo dei comuni di Busto Arsizio e di Gallarate, ma dell’intera ASST Valle Olona, in quanto l’eventuale unificazione dei due ospedali avrebbe ricadute su tutto il comprensorio.
Comitato per il Diritto alla Salute del Varesotto
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