L’aeronautica italiana ricorda gli aviatori uccisi a Kindu l’11 novembre 1961
In due momenti l'Associazione Arma Aeronautica ha ricordato i tredici aviatori uccisi in Congo sessant'anni fa, a cui Gallarate e Cardano hanno dedicato due vie
A distanza di sessant’anni dall’eccidio, Gallarate e Cardano al Campo ricordano i “martiri di Kindu”, i tredici piloti e avieri dell’Aeronautica Militare Italiana uccisi da milizie congolesi nel 1961, nel quadro della violenta guerra seguita all’indipendenza del Paese africano.
Ai militari caduti l’11 novembre del 1961 Gallarate ha dedicato – poco dopo i fatti – una via in una zona residenziale del quartiere di Cedrate. E qui si è tenuta la commemorazione, alla presenza del sindaco, Andrea Cassani, promossa dalla sezione gallaratese dell’Associazione Arma Aeronautica, radicata grazie alla presenza per decenni del II Deposito Centrale e guidata oggi da Michele Ciorra.
I tredici militari arrivarono nell’aeroporto di Kindu, al confine con la regione secessionista del Katanga (aizzata dagli interessi delle grandi società belghe e francesi), per rifornire un contingente di soldati malesi che operava sotto l’egida dell’Onu. Scambiati per mercenari, furono catturati e percossi: uno di loro morì in un tentativo di fuga, gli altri furono falciati a raffiche di mitra. Vittime dunque degli scontri locali e dello strisciante conflitto tra nazioni europee, gli aviatori italiani ebbero la Medaglia d’Oro al valor militare solo nel 1994.
Questa la ricostruzione dell’episodio nella motivazione della Medaglia d’Oro: “Capo Missione / capo equipaggio / ufficiale medico I secondo pilota / membro dell’equipaggio… …di un velivolo da trasporto, nel quadro della partecipazione italiana all’intervento di intermediazione delle Forze O.N.U. nell’ex-Congo, consapevole dei pericoli cui andava incontro, ma fiducioso nei simboli dell’Organismo Internazionale e convinto della necessità di anteporre la costruzione della nascente Nazio-ne all’incolumità personale, sopraffatto da un’orda di soldati sfuggiti al controllo delle forze regolari, percosso gravemente sotto la minaccia delle armi (interveniva in difesa dei suoi uomini I coadiuvava il capo missione nella difesa degli uomini) protestando la nazionalità italiana e la neutralità delle parti. Preso in ostaggio e fatto oggetto di nuove continue violenze, veniva barbaramente trucidato, offrendo la propria vita per la pacificazione dei popoli e destando vivissima commozione nel mondo intero. Luminoso esempio di estrema abnegazione e di silenzioso coraggio fino al martirio”.
La cerimonia in via Martiri di Kindu a CedrateGallarate non è però l’unico Comune che ricorda quei caduti: anche Cardano al Campo ha dedicato una via ai martiri di Kindu, onorata anche dal sindaco Maurizio Colombo in un secondo momento di memoria.
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