L’architettura e il rispetto della storia secondo João Mendes Ribeiro

E' quello che definisce dell'"architettura gentile", che rispetta la storia di un luogo e lo attualizza con delicatezza, il tema trattato nella serata del 4 novembre a Thinking Varese - Visionare

A Villa Panza l'architeto portoghese João Mendes Ribeiro, protagonista di Thinking Varese - Visionare,

E’ stato João Mendes Ribeiro, architetto portoghese con studio a Coimbra, il primo protagonista “in presenza” di Thinking Varese – Visionare, l’edizione 2021 della rassegna di incontri e testimonianze organizzata dall’ordine degli Architetti di Varese, che ha portato a Villa Panza decine di architetti di fama da tutto il mondo.

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João Mendes Ribeiro a Villa Panza per Thinking Varese – Visionare 4 di 26

C’era spazio anche fisico infatti, per chi voleva partecipare all’incontro che è stato comunque trasmesso via webinar, nella consueta sala di villa Panza dove per anni si sono svolti gli incontri. E in questo spazio Mendes Ribeiro ha parlato di un argomento suggestivo, non solo per gli architetti: quello dell’esistenza di una “architettura gentile” che rispetta la storia di un luogo e lo attualizza con delicatezza.

Questo è il punto focale del lavoro dell’architetto portoghese, che ha definito quest’espressione: «Una architettura che sia attenta  al luogo, al contesto e al preesistente, che non sente la necessità di sovrapporsi a ciò che esiste con un gesto contemporaneo che voglia affermarsi necessariamente al di sopra dell’esistente».

«La gentilezza sembra essere un valore perduto, ma c’è un bisogno esasperato di gentilezza e di emozioni, di un calore e di sorprese gentili da guardare e sperimentare – ha commentato ad inizio di seduta il presidente dell’ordine degli Architetti Elena Brusa Pasquè – ed è significativo che l’incontro si svolga in una sala costruita nel 1830 dall’architetto Canonica come sala da pranzo, un luogo cioè dove le persone si sedevano insieme per parlare di cultura e affari e diventare amici, arricchendo questa casa».

A Villa Panza l'architeto portoghese João Mendes Ribeiro, protagonista di Thinking Varese - Visionare,
Elena Brusa pasquè nel suo intervento Le foto della serata sono di Stefano Anzini

Ma quanto conta vivere e operare in Portogallo, per avere questo tipo di sensibilità sull’architettura? «Più che di Portogallo, per questo mi riferirei all’architettura di Porto. mi sono formato alla scuola di Porto, dove si collocano figure come  Come Eduardo Souso de Mora e Fernando Tavora: quest’ultimo in particolare ricordava l’importanza del luogo  e della storia per costruire intorno ad esso. E’ un pensiero molto preciso, che caratterizza, più che una intera nazione una scuola ben definita. Una scuola piccola, in cui l’architettura è tratta in maniera, diciamo cosi, ancora “artigianale” dove si disegna molto ma soprattutto si lavora per conoscere il luogo su cui si deve lavorare».

Secondo Mendes Ribeiro l’architettura: «Ha la possibilità di svelare, rivelare, e conoscere meglio la storia. non si costruisce sull’antico soltanto per una contemporaneità ed un futuro:  ma si costruisce anche per guardare, per comprendere meglio il passato – spiega – Il sogno di un architetto oggi potrebbe essere quello di riuscire a realizzare un edificio contemporaneo, che però tenga dentro e riassuma tutta la storia dell’architettura. Pensare in modo contemporaneo all’architettura, può essere  più legato al tema del recuperare e dell’intervenire sulla storia che sulla realizzazione di qualcosa di totalmente nuovo»

A Villa Panza l'architeto portoghese João Mendes Ribeiro, protagonista di Thinking Varese - Visionare,

Ed è in questo contesto la visita a villa Panza, fatta insieme all’ordine degli Architetti di Varese prima dell’incontro, che è stato moderato e tradotto da Barbara Bigoni e Francesco Cancelliere (nella foto in alto con l’ospite), è stata d’ispirazione anch’essa: «Villa Panza è stata una sorpresa davvero interessante, soprattutto per questo dialogo tra l’edificio storico e la collezione di arte contemporanea – ha spiegato l’architetto portoghese – C’è poi anche un dialogo tra uno spazio che ha una natura residenziale, domestica e il nuovo uso dei museo di arte contemporanea: tra l’idea di domesticità, che ancora si riconosce nello spazio, e gli oggetti esposti, che hanno uno spessore dovuto dal tempo».

João Mendes Ribeiro ha presentato alla platea varesina due lavori: «Uno ha a che vedere con un contesto storico molto specifico – spiega – si tratta infatti di un edificio dell’epoca romana, le terme di São Pedro do Sul, che hanno una storia di particolare importanza. Il secondo invece è un piccolissimo intervento, quasi effimero, temporaneo, che si sviluppa attorno un elemento naturale, un albero di castagno». Luoghi pieni di storia e di sacralità naturale: «Ma ho affrontato anche la storia più recente: una delle mie opere è un intervento nelle Azzorre, un centro di arte contemporanea realizzato dentro e intorno ad una antica fabbrica di alcool e tabacco»

Thinking Varese Visionare: João Mendes Ribeiro
Le terme di São Pedro do Sul

CHI E’ JOAO MENDES RIBEIRO

João Mendes Ribeiro è architetto e docente: si è laureato nel 1986 all’Università di Porto e nel 2009 ha concluso il suo Dottorato di ricerca nell’Università di Coimbra. Dal 1991 é docente di progettazione nel Dipartimento di Architettura della Facoltà di Scienza e Tecnologia dell’Università di Coimbra.

Il suo lavoro ha ricevuto diversi premi: tra l’altro, è stato selezionato per l’European Union Prize for Contemporary Architecture – Mies Van Der Rohe Award 2001 e 2015 e per il DOMUS International Prize for Restoration and Preservation 2017. E’ stato Finalista al RIBA International Prize 2016 e del Premio FAD nel 1999, 2001, 2002, 2006, 2012, 2017 e 2018.

Il suo lavoro è stato ampiamente documentato sia in pubblicazioni nazionali che internazionali: dall’Argentina, alla Cina, dalla Francia ad Hong Kong, dal Giappone agli Stati Uniti.

L’incontro, che vedrà la presentazione di alcune delle sue principali opere, si terrà a Villa Panza giovedì 4 novembre alle 19, per la prima volta in presenza per un massimo di 120 persone: ma manterrà la possibilità di seguirlo in webinar. In entrambi i casi è necessaria l’iscrizione, da compilare qui.

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Pubblicato il 05 Novembre 2021
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