A Lonate l’incontro sulla società municipalizzata: “Quale sarà il futuro di Sap”?
Si è svolta la prima assemblea pubblica a Lonate Pozzolo a tema Sap, con Ferno assente: "Ferno è inadempiente"
«É sempre più palese la questione che si tenda a fare confusione, quando confusione non c’è, da parte della minoranza che continua ad attaccare l’amministrazione con fatti che sembrano fumosi. Si tende ad enfatizzare situazioni fatte passare come poco chiare, vengono palesati delle bugie e degli inciuci o delle false verità. Questa sera vogliamo dimostrare che le bugie non le abbiamo dette noi».
La consigliera capogruppo di maggioranza Tania Manfredelli ha dato inizio alla serata aperta alla cittadinanza a Lonate Pozzolo ieri sera, giovedì 11 novembre, dedicata interamente a Sap, da mesi al centro del dibattito politico e motivo di scontro non solo tra l’amministrazione Rosa e l’opposizione, ma anche tra Lonate e Ferno.
Si tratta del primo di una serie di incontri pubblici, ha precisato la sindaca. Non ha presenziato il sindaco di Ferno, Filippo Gesualdi, occupato da altri impegni.
“I conti non sono equilibrati”
Nel precisare come stanno le cose tra i due comuni, l’assessore Angelo Ferrario ha fatto il punto della situazione: nel 2019 si è deciso all’unanimità di intervenire per aiutare Sap, «che Lonate ha ottemperato e Ferno no. A due anni da quell’assemblea il comune di Ferno non ha ancora versato la sua parte: questa è la prima bugia». Ha poi accusato il comune di portare avanti gli interessi dei cittadini di Ferno, «ma non può farlo alle spalle di Lonate». «Stiamo ancora aspettando le “altre iniziative economiche” che Ferno avrebbe dovuto iniziare nel 2019 e che stiamo ancora aspettando», ha poi affondato Ferrario.
Per il 2019 l’amministrazione Rosa aveva invertito la ripartizione degli incassi derivanti dalla vendita dei rifiuti in favore di Sap (80% alla municipalizzata, 20% ai cittadini) per sostenere il bilancio e salvare i posti di lavoro dei dipendenti; Ferno – a detta dell’assessore -aveva preso gli stessi accordi (fatto smentito prontamente mesi fa dal sindaco Gesualdi).
L’assessore ha poi evidenziato la necessità di portare a un equilibrio maggiore tra i due comuni nelle spese: «Pretendiamo un uguale trattamento e una uguale spesa, sia su Sap sia sull’Unione; noi pretendiamo che a fronte di un servizio i due comuni paghino la stessa cifra». Il rinnovo delle convenzioni stabilirebbe dei prezzi equi e consentirebbe a Sap di «andare avanti con le proprie gambe, non tramite contributi contributi straordinari».
A novembre un’assemblea pubblica sulla Sap di Lonate Pozzolo
Quanto alle polemiche scaturite in consiglio comunale, Ferrario le ha definite «sterili, volte a fare propaganda e populismo che vengono smentite da comportamenti negativi». «Nel 2018 abbiamo ereditato una situazione critica», ha continuato Manfredelli, «Sap non riesce a stare in piedi e a generare quei ricavi che devono coprire dei costi per fare il lavoro: se i ricavi non sono adeguati, bisogna rivedere le convenzioni».
“Sap deve stare in piedi con le sue gambe”
Ha preso poi la parola Modesto Verderio, vicepresidente dell’azienda dal 2019: «Abbiamo ereditato una situazione ingestibile. Da anni stiamo facendo dei servizi a Ferno che costano meno che a noi: questo non va bene. Sap deve stare in piedi con le sue gambe».
Non sono mancati degli interventi accesi, sia da parte di alcuni dipendenti di Sap o cittadini fernesi(come il consigliere di minoranza Carlo Ferrari), oppure di Mauro Andreoli dell’opposizione lonatese, che ha chiesto all’amministrazione se avessero intenzione di collaborare ancora con Ferno.
«Dietro questi numeri ci sono 40 famiglie: una gestione efficiente di Sap ci fa andare a dormire tranquilli e una gestione inefficiente come negli scorsi anni ha obbligato il comune di Lonate, in quanto socio al 50% con il comune di Ferno, a mettere delle pezze sul passato: il che vuol dire togliere delle risorse che il comune potrebbe investire su altro. Noi stiamo facendo la nostra parte», ha concluso Manfredelli, rivolgendo agli ospiti una domanda: «Un imprenditore con questi numeri cosa farebbe?».
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