“Io non ho paura”, il reading teatrale a Samarate contro la violenza di genere
L'evento è curato dall'associazione Samarate loves books in sinergia con Eva onlus e l'assessorato alla Cultura e ai Servizi sociali di Samarate

Musica, parole, immagini e non solo: Samarate, in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, ha organizzato la rappresentazione teatrale “Io non ho paura”, realizzata in collaborazione con Samarate loves books ed Eva Onlus.
L’appuntamento è giovedì 25 novembre, alle 21, in sala San Rocco di via Statuto.
Si tratta di in reading teatrale in tre atti in cui verranno letti testi tratti da L’amore rubato di Dacia Maraini, Ferite a morte di Serena Dandini, articoli di giornale di Carla Evangelisti e di Beppe Severgnini e dei testi di Elisabetta Brami (La dichiarazione dei diritti dei maschi e La dichiarazione dei diritti delle femmine).
L’importanza delle parole
«Ci siamo sentite chiamate in causa e abbiamo deciso di riflettere sul peso dell’utilizzo delle parole restituendole al pubblico. Lo spettacolo cerca di dare delle risposte, per noi è una sola: l’educazione. Fermarsi e riflettere su cosa possiamo fare è pensare e ripensare alle parole e investire in termini di educazione dei maschi e delle femmine, tant’è che allo spettacolo parteciperanno dei bambini», spiegano Consuelo Sozzi e Franca Rossetto di Samarate loves books.
Siccome la violenza di genere è un problema degli uomini che si ripercuote sulle donne, «nello spettacolo ci rivolgiamo molto agli uomini», precisa Sozzi, specialmente nella scelta dei brani musicali che verranno proposti: «Continuiamo a parlare del tema ma finché saremo solo noi donne riusciremo solo a scalfire il problema. La vera rivoluzione avverrà quando ne parleranno anche loro, perché la violenza di genere è un problema degli uomini».
I numeri del 2021
«Abbiamo i riflettori accesi ora sulla tematica, ma quando questi vengono spenti la violenza continua», afferma Cinzia De Pilla, responsabile di Eva onlus. «Bisogna partire dalle scuole e scardinare i pregiudizi, perché dallo stereotipo all’arrivo della violenza il passo è poco: gli abusanti sono figli della cultura di violenza di genere».
Ad oggi 18 donne si trovano in casa rifugio (erano 9 l’anno scorso), al 31 ottobre 2021 avevano 135 accessi al centro Eva Onlus. Nello stesso periodo del 2021 sono gli accessi sono 233, numeri altissimi che non possono non portare a una riflessione collettiva.
«In quest’ultimo anno lo sportello di Gallarate è esploso, insieme a Somma», racconta De Pilla, «nonostante il Covid abbiamo continuato a lavorare in maniera positiva in queste zone. La campagna del 1522 nel periodo del Covid ha fatto molto effetto e abbiamo avuto tantissimi accessi».
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