Il “signore della funicolare” va in pensione e il Sacro Monte gli dedica un’intervista
A pochi giorni dalla pensione Augusto Dotti, caposervizio alla funicolare, ha accettato di parlare con una giornalista speciale: Giulia Giorgetti, guida dei musei del Sacro Monte

(foto sacromontedivarese.it)
Augusto Dotti, caposervizio alla funicolare di Varese dal 2002 al 2005 e in seguito dal 2009 ad oggi, è “il signore della funicolare di Varese”, nata nel 1909, chiusa dal 1953 quando si è optato il trasporto su gomma, e riaperta al pubblico dal 2000. Schivo e poco avvezzo alle interviste, le ha rifiutate sempre quasi tutte.
A pochi giorni dalla pensione, però, ha accettato di parlare con una giornalista speciale: Giulia Giorgetti, guida dei musei del Sacro Monte. Una lunga intervista dove la colonna della rinata funicolare ha raccontato molte cose: l’intera intervista è sul sito sacromontedivarese.it, da cui abbiamo estratto alcune delle risposte. Qui invece l’intervista per intero.
Qual è il ricordo più bello di questi anni al Sacro Monte?
«Il più bello deve ancora venire, premesso che comunque non mancherò di visitare Sacro Monte. È stato bello interagire con i residenti, con le attività commerciali, con chi gestisce i musei, con la parrocchia. All’inizio la funicolare creava scetticismo, poi alla fine si è creato un dialogo costante anche se io preferisco stare sempre in sala comandi. Tra gli episodi più emozionanti ricordo la proposta di matrimonio che era stata organizzata su due binari: la cabina piena di rose aveva ospitato la futura sposa che ha poi ricevuto la proposta di matrimonio a monte dal marito. Oggi sono ancora sposati e hanno un secondo figlio in arrivo».La funicolare è sostenibile e si sostituisce alla macchina per raggiungere il borgo. Quale può essere il suo futuro?
«Sarebbe bene poter accedere al borgo con la funicolare. Il problema è sempre quello dei parcheggi: ad oggi siamo vincolati al trasporto urbano, non avendo un parcheggio nelle immediate vicinanze o alla I cappella, l’unico modo è quello di utilizzare il mezzo pubblico (che comunque è conveniente € 1,40 biglietto combinato bus+funicolare valido 90 minuti). Siamo due società diverse (AVT gestisce la funicolare mentre CTP il trasporto urbano nrd) che interagiscono in sintonia ma occorrerebbe potenziare il servizio, alla domenica la linea C ha frequenza di 30 minuti, forse un po’ limitati rispetto all’affluenza dei festivi sulla funicolare. Ad esempio a fine ottobre ci sono stati 600 visitatori sulla funicolare in una giornata. Occorrerebbe un trasporto che possa evitare le auto private, eccetto quelle dei residenti».Come è stata ripresa dopo la pandemia?
«Quando è stato possibile riaprire al trasporto, le persone hanno ripreso subito i viaggi in funicolare. Diversa è stata la percezione dopo la tragica vicenda della funivia del Mottarone. Molti chiedevano del funzionamento dei freni: il principio è lo stesso, se si dovesse tranciare la fune i freni bloccano la vettura e i passeggeri possono scendere direttamente dalla gradinata. L’importanza è quello di avere un impianto a norma come il nostro e di avere del personale responsabile, i freni infatti non vanno mai bloccati. Anche quando si verificano dei problemi l’importante è lavorare in sicurezza».
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