Il sindaco di Ferno indagato per voto di scambio politico-mafioso
Il primo cittadino avrebbe stretto un patto con Emanuele De Castro, nel 2017 reggente della cosca di 'ndrangheta di Lonate Pozzolo e oggi collaboratore di giustizia,
Filippo Gesualdi, sindaco di Ferno, è indagato per scambio di voti. La Dda ha chiuso inchiesta per scambio elettorale politico-mafioso. La Direzione Distrettuale Antimafia di Milano ha depositato oggi (venerdì) la chiusura indagini a carico dell’attuale sindaco di Ferno , accusato di presunto scambio elettorale politico-mafioso, a conclusione di un’indagine del Nucleo Investigativo dei carabinieri di Milano, coordinati dal Pm della Dda Alessandra Cerreti.
Nel documento notificato all’indagato insieme all’avviso di garanzia, il pm della Dda milanese ha spiegato come «Gesualdi, in qualità di candidato sindaco alle amministrative nel Comune di Ferno, nel giugno 2017, accettava la promessa da Emanuele De Castro (condannato per mafia nel 2013 e nel 2020, oggi collaboratore di Giustizia) effettuata per il tramite di Mario Curcio, suo uomo di fiducia, ed Enzo Misiano», Gesualdi, in cambio dei voti dei cirotani residenti in gran numero nel comune di Ferno (come in quello di Lonate Pozzolo), avrebbe dato la sua disponibilità a soddisfare esigenze o interessi dell’associazione mafiosa, condizione che, secondo la magistratura, si sarebbe effettivamente verificata in due occasioni.
In cambio De Castro, che voleva espandere la sua attività di parking a servizio dell’aeroporto, chiedeva una mano nell’acquisizione di terreni e relativo cambio di destinazione d’uso, e il tentativo di far aggiudicare all’ndrangheta lonatese la gestione dei campi sportivi di Ferno. Queste le accuse contenute nell’avviso contestuale di garanzia e chiusura indagini a suo carico e di Mario Curcio, uomo di “fiducia” di Emanuele De Castro.
L’accordo risulterebbe anche dalle intercettazioni «Prima ha chiesto, mo’ chiediamo noi», diceva il boss intercettato mentre parlava al telefono con un collaboratore, «prima che mi in….o e poi va a finire che lo devo venire a prendere a schiaffi sto sindaco». Nel documento che avvisa gli indagati della conclusione delle indagini preliminari, gli inquirenti scrivono che Gesualdi, «consapevole del controllo esercitato sul territorio di Ferno dalla locale della locale di Legnano-Lonate Pozzolo richiedeva a De Castro, per tramite di Mario Curcio ed Enzo Misiano, l’appoggio elettorale della Locale, vincendo le elezioni indette nel 2017, superando di due punti percentuali la concorrente».
Enzo Misiano, all’epoca responsabile di Fratelli d’Italia a Ferno, era finito in carcere a seguito dell’inchiesta sugli affari della ‘ndrangheta attorno all’aeroporto di Malpensa. Curcio, invece, era rimasto fuori dall’operazione del 2019 ma dalle carte si evince il suo ruolo di intermediario tra l’amministrazione comunale di Ferno e alcuni componenti della locale di Legnano-Lonate Pozzolo, a partire da Emanuele De Castro (reggente della cosca a Lonate) e Mario Filippelli (da sempre uomo vicino ai Rispoli).
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