Il “turismo del remo” che spinge la Canottieri Gavirate e fa bene al territorio

Giorgio Ongania, presidente del club rossoblu, racconta come il lago sia amato da club e nazionali straniere. «Il covid è arrivato in un momento di grande crescita. La Varese Sport Commission è una compagna di viaggio importante»

canottaggio canottieri gavirate

C’è un genere di turismo che, per i numeri della nostra provincia, si potrebbe definire “di massa” ma che non nasce né dalle bellezze naturalistiche né dagli appuntamenti di business e neppure dal transito quasi obbligato dall’aeroporto di Malpensa. È una branca di quel “turismo sportivo” di cui si parla da anni e, insieme a quello generato dal ciclismo, è la parte più importante: si tratta di quello che Giorgio Ongania chiama il “turismo del remo” e che ha nel lago di Varese il suo baricentro.

Ongania non parla a vanvera: è il presidente della Canottieri Gavirate, una delle due grandi società remiere che si affacciano sul lago (insieme a Varese), un club che a livello sportivo non ha eguali in Italia per i risultati colti negli ultimi anni e che si è tolto anche il lusso di conquistare – con Federica Cesarini – una 2prestigiosa medaglia d’oro alle Olimpiadi di Tokyo. Accanto alla notevole attività agonistica però, la Gavirate è anche molto attiva a livello organizzativo e, appunto, turistico.

«L’arrivo sul lago di atleti stranieri è per noi una importante fonte di entrate finanziarie ma per il territorio rappresenta un grande indotto dal punto di vista dell’accoglienza – spiega Ongania – Funziona così: noi mettiamo a disposizione un campo di regata che curiamo nei minimi particolari, attrezzato di tutto punto, e diamo la possibilità a nazionali e circoli provenienti da tutta Europa di svolgere qui periodi di allenamento o di ritiro». Una formula che funziona e che prima dell’arrivo del covid aveva raggiunto numeri eccezionali: «Anche grazie a un accordo che la nostra società aveva stretto con l’hub dello sport australiano, con la quale condividiamo il lungolago di Gavirate: loro mettono a disposizione il centro – camere, spogliatoi, sale massaggi… – quando non è occupato dalle squadre australiane, noi aggiungiamo il campo di regata e tutto ciò che serve per allenarsi ai massimi livelli. Abbiamo messo a punto una serie di offerte a prezzi speciali soprattutto per le basse stagioni e ciò ci ha consentito di avere, nel 2018 e 2019, un incremento enorme di presenze che è quasi raddoppiato rispetto agli anni precedenti. Con il lago animato anche a febbraio e a novembre. A tutto ciò va aggiunto il momento molto positivo del turismo su tutti i laghi lombardi, compresi i nostri».

I circoli della Germania, della Svizzera e quelli della Gran Bretagna, in particolare, amano il bacino di Gavirate così come alcune nazionali del Nord che trovano sul lago le condizioni ideali per lavorare. «La concorrenza in questo senso ci arriva da Grecia e Portogallo, dove ci sono prezzi più bassi rispetto all’Italia, ma lasciatemi dire che il nostro specchio d’acqua è meraviglioso e ha saputo promuoversi in tutto il mondo del canottaggio. Grazie sia alle manifestazioni che si sono svolte a Varese in questi anni ma anche a quelle organizzate a Gavirate: nel 2021 abbiamo portato il “Supercampionato Italiano” con la stessa formula utilizzata alla Schiranna nel 2020, ovvero con tutte le categorie di età presenti in un’unica sede ed è stato un successo. La presenza della Rai che ha trasmesso in diretta le regate e una settimana di bel tempo hanno fatto il resto: Gavirate è entrata nella casa degli italiani e degli amanti del canottaggio e per noi è stato un grande volano pubblicitario. Fondamentale per riprenderci dal Covid: con i soldi incassati dal turismo del remo possiamo sostenere l’attività sportiva dei giovanissimi e degli agonisti, senza quei fondi la vita si fa più dura. Per questo in pandemia avevo scritto una lettera al ministro Garavaglia, spiegando come il turismo straniero può avere ripercussioni favorevoli anche sul mondo sportivo».

Il rientro in Italia dell\'oro olimpico Federica Cesarini
Federica Cesarini al rientro da Tokyo, accolta in aeroporto dalla Canottieri Gavirate

L’altra grande manifestazione del club rossoblu è la regata internazionale di pararowing (canottaggio per disabili) che da una quindicina d’anni va in scena a Gavirate. «Anche grazie a quella, la nostra società si è fatta conoscere in tutto il mondo e ha fatto capire che qui è possibile svolgere attività sportiva anche a livello paralimpico. Purtroppo quest’anno, con le restrizioni dovute al covid, le spese sono state enormi: le abbiamo sostenute perché vogliamo mantenere qui questo grande evento che la FISA ci ha già assegnato anche per il 2022. Però le condizioni economiche dovranno essere differenti, altrimenti per noi diventa non sostenibile».

Accanto allo staff del presidente Ongania è da anni presente la Varese Sport Commission, il progetto della Camera di Commercio che sostiene una serie di eventi sportivi sul territorio capaci di favorire un indotto turistico. «Per noi resta una compagna di viaggio molto importante – conclude Ongania – Abbiamo iniziato a collaborare con la Sport Commission fin dalla sua creazione e l’augurio è che si possa proseguire: noi riceviamo un sostegno economico e diamo “in cambio” un forte impulso al comparto turistico con i pernottamenti di chi viene a Gavirate per praticare il canottaggio, che sia in gara o in allenamento. Una formula che da altre parti d’Italia ci invidiano e che qui è realtà, così come è reale la vicinanza della Regione Lombardia che ha bandi molto validi per chi vuole organizzare eventi sportivi. Sperando, infine, che anche gli sponsor si rendano conto della portata, anche in termini di risultati, che ha la nostra società nel mondo del canottaggio internazionale».

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 02 Novembre 2021
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