“Un referendum sull’ospedale unico”. Gnocchi porta la proposta in consiglio comunale a Gallarate
Il consigliere d'opposizione di Obiettivo Comune formalizza la proposta da portare in aula, in linea con le modalità previste dallo Statuto
Aveva promesso di ripartire dal tema ospedale. E Massimo Gnocchi – consigliere d’opposizione a Gallarate con la lista Obiettivo Comune – ora dà corso all’impegno presentando subito una mozione, vale a dire un impegno che chiede al consiglio comunale di adottare.
Non una semplice presa di posizione, ma l’impegno a indire un referendum sull’ospedale unico, per far esprimere la città sulla ratifica o meno dell’accordo (che ora non esiste) sull’ospedale unico da costruire in zona Beata Giuliana-Cascina dei Poveri, all’estrema periferia di Busto al confine con la città dei Due Galli.
Ma su cosa si voterebbe? Il testo proposto da Gnocchi delinea una ipotesi, quella dell’abbandono delle attuali funzioni svolte al Sant’Antonio Abate nel centro della città: “Volete la ratifica dell’accordo di programma relativo alle opere e modifiche urbanistiche necessarie […] che preveda la creazione dell’ospedale unico situato in Busto Arsizio, con dismissione delle funzioni ospedaliere e riabilitative dell’attuale nosocomio di via Pastori a Gallarate?”.
Ma come si realizzerebbe il referendum? Testo a parte (ipotizzato da Gnocchi) il resto è previsto nero su bianco dallo Statuto Comunale (rivisto l’ultima volta nel 2013). All’articolo 28 lo Statuto stabilisce che “è previsto l’istituto del referendum, che può avere soltanto carattere consultivo, per realizzare il raccordo tra gli interessi della comunità civica e l’attività degli organi comunali”. Lo stesso articolo stabilisce che devono essere coinvolti “gli elettori dell’intero Comune su una determinata questione di rilevanza generale in materia di competenza comunale”, come sarebbe – sottolinea il testo di Gnocchi – la “ratifica […] di un accordo di programma tra il nostro Comune e la Regione Lombardia”.
Per il referendum avrebbero diritto di voto gli iscritti nelle liste elettorali del Comune (quindi cittadini italiani e comunitari residenti), mentre le modalità sono definite dai successivi articoli (29-30-31) dello Statuto. Lo “costituzione” del Comune prevede anche che il referendum debba essere “deliberato dal Consiglio a maggioranza qualificata dei 2/3 dei Consiglieri”.
“Sono quattro anni che chiediamo il referendum”
Gnocchi era già tornato sulla proposta nel suo primissimo intervento in consiglio comunale: «Siamo partiti addirittura quattro anni fa – prima ancora di avere l’idea di una lista – a parlare di ospedale unico, chiedendo un referendum consuntivo» aveva ricordato Gnocchi, rivendicando la consultazione della cittadinanza come una delle proposte positive avanzate da Obiettivo Comune Gallarate (rispondendo al sindaco Cassani che aveva parlato di campagna elettorale delle opposizioni tutta «contro la sua persona»).
Ospedale unico Gallarte-Busto, a che punto siamo
Dell’ospedale unico si parla con più concretezza da cinque anni: nel 2017 è stata individuata l’area, ma successivamente l’accordo di programma -tra la Regione e i Comuni di Gallarate e Busto – è scaduto.Alla vigilia delle elezioni l’assessore Moratti aveva rinviato la palla ai due Comuni: Busto Arsizio (tra maggioranza e minoranze) ha una posizione più favorevole emersa questa estate, mentre più dibattuta è la questione a Gallarate.
Il sindaco Andrea Cassani proprio nel primo consiglio comunale aveva riservato qualche parola dura a Regione Lombardia, mentre nelle file dell’opposizione il tema sanitario è stato indicato come terreno di azione comune. Il centrosinistra settimana scorsa aveva aperto alla proposta di referendum avanzata da Gnocchi, anche se aveva detto (qui) che lo riteneva utile in presenza di un quesito ben determinato e specifico.
A Gallarate molto forte è la preoccupazione per il depauperamento dei servizi, che in realtà sta emergendo più in generale sull’intera azienda sanitaria territoriale, come emerso in maniera forte nel caso degli anestesisti.
L’addio degli anestesisti sta travolgendo gli ospedali del Basso Varesotto
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