Villa Porro Pirelli di Induno Olona va all’asta per sei milioni e 230mila euro
Il prossimo 13 gennaio Villa Porro Pirelli sarà data al miglior offerente. Ecco come si è arrivati alla vendita all'asta del prestigioso complesso immobiliare
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Arriva alle battute finali la lunga e complicata vicenda di Villa Porro Pirelli, al centro di un procedimento di esecuzione immobiliare (escussione di ipoteca) iniziato alcuni anni fa.
Ieri è stato pubblicato sul sito astefallimenti.net l’avviso d’asta per il complesso immobiliare di via Tabacchi, la villa e tutte le sue pertinenze: portineria, casa del custode, cappella, terreni e autosilo. Il prezzo a base d’asta è di sei milioni e 230mila euro, ma per partecipare sarà sufficiente garantire l’offerta minima di quattro milioni e 672mila euro.
L’asta, che si svolgerà senza incanto, è programmata per il 13 gennaio 2022, e si potranno presentare le offerte fino alle ore 13 del 12 gennaio.
Una notizia che lascerà sorpresi quanti non hanno seguito il lungo iter iniziato oltre vent’anni fa, che avrebbe dovuto portare al rilancio della prestigiosa villa e che si è invece risolto nel pignoramento prima e nella vendita all’asta ora.
La villa che formalmente è ancora di proprietà del Comune di Induno Olona, che però non ne possiede l’utilizzo, è dunque persa, anche se tutto proseguirà a funzionare. L’albergo, che ha riaperto in ottobre dopo lunghi mesi di chiusura iniziati a causa della pandemia, continuerà la sua attività, oggi gestita dalla società Salute Hotel Group. Il giudice ha deciso in questo senso, anche perché i tempi della vendita dell’immobile potrebbero essere molto lunghi e una villa del genere abbandonata a se stessa finirebbe per deteriorarsi inutilmente.
Ma come si è arrivati a mettere all’asta un complesso immobiliare di pregio come Villa Porro Pirelli?
Villa Porro Pirelli – che ha una storia antichissima, iniziata nel 1500 – dopo essere stata per secoli residenza della famiglia Porro, nel 1886, alla morte dell’ultimo erede della dinastia, rimase di proprietà della moglie sino al 1891.
L’edificio in seguito passò di proprietario in proprietario sino a quando il 31 marzo 1947 la fondazione Pietro e Alberto Pirelli la acquistò per destinarla a casa di riposo per i dipendenti delle Industrie Pirelli, utilizzo che si è protratto fino agli inizi degli anni ’90. La villa fu infine donata al Comune di Induno Olona nel 1991.
Con l’amministrazione di Attilio Fontana (1995-1999) proseguita con l’amministrazione di Carlo Crosti (1999-2004) prese il via un importante intervento di restauro, finanziato per circa 6,5 milioni di euro da Bnl con un mutuo, e con due contributi, uno pubblico di Regione Lombardia per circa 2 milioni e 150mila euro, e uno di Fondazione Cariplo di tre milioni e 500mila euro. Soldi che sono stati utilizzati per trasformare la vecchia villa in una struttura alberghiera di alto livello, gestita da un socio privato dalla cui attività dovevano scaturire le risorse per il pagamento del mutuo con Bnl. A garanzia del mutuo era stata posta proprio la villa.
Il progetto si basava sulla cooperazione tra pubblico e privato: il Comune mise a disposizione l’immobile, e Ask srl, azienda con una lunga esperienza nel settore, si occupò del progetto di recupero e trasformazione del complesso immobiliare, con l’impegno di far fronte al mutuo.
L’attività ricettiva era collaterale al vero cuore del progetto, che era quello di far nascere una sede per attività post-laurea, una Accademia Nazionale Studi Superiori con l’ambizione di far divenire Induno Olona la Erice del nord, come si disse allora, un polo culturale e motore di interesse turistico per il paese.
Nonostante i grossi nomi mobilitati (presidente onorario Francesco Cossiga, presidente Giuseppe Zamberletti, vicepresidente Luigi Orrigoni, amministratore delegato Enrico Somma. Componenti il consiglio di amministrazione il presidente del Consiglio regionale della Lombardia Attilio Fontana, il preside della Facoltà di Medicina dell’Ateneo varesino Paolo Cherubino, il sindaco di Induno Olona Carlo Crosti, e avevano aderito al comitato scientifico, presieduto dal rettore dell’Università dell’Insubria, Renzo Dionigi, le Università di Bergamo, Pavia, Brescia, Bicocca, Statale e IULM di Milano, l’Università Cattaneo-LIUC di Castellanza, e quella del Cantone Ticino) l’Accademia non è mai decollata.
Villa Porro Pirelli si è trovata così a dover basare la propria redditività solo nell’attività alberghiera, insufficiente per far fronte all’impegno economico che Ask avrebbe dovuto onorare. Risultato: da alcuni anni le rate del mutuo non vengono pagate, Bnl ha fatto causa, e dopo un tentativo di mediazione del Comune di Induno Olona si è arrivati al pignoramento del complesso immobiliare.
Ora l’ultimo atto della partita, con la messa all’asta di Villa Porro Pirelli.
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