Violenza sulle donne, un dramma infinito: “Casi raddoppiati a Busto Arsizio. Parliamone con gli uomini”
Dati sempre più allarmanti quelli forniti da E.Va Onlus in occasione della presentazione delle iniziative per la giornata mondiale contro la violenza sulle donne: "Arte, cultura e coinvolgimento degli uomini per fermare il fenomeno"
Da una parte lo shock per la strage familiare avvenuta a Sassuolo l’altroieri e i dati tutt’altro che buoni dei casi trattati dal centro anti-violenza sulle donne di E.Va Onlus e dall’altro la necessità di affermare con maggiore forza il diritto delle donne di sentirsi sicure sia tra le mura di casa che fuori.
È stata animata da questi due sentimenti contrastanti la conferenza stampa di presentazione degli eventi in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne che si celebrerà il 25 novembre prossimo. Il Comune di Busto Arsizio, attraverso gli assessori ai Servizi Sociali (Paola Reguzzoni), al Commercio e alla Cultura (Manuela Maffioli) e alle Pari Opportunità (Daniela Cerana), ha organizzato un calendario di eventi in collaborazione con l’associazione territoriale che si occupa di sostegno alle donne maltrattate E.Va. Onlus.
Il programma prevede l’illuminazione degli edifici pubblici con luci rosse nei giorni 25-26-27 novembre. Il 27 novembre ci sarà una manifestazione che durerà tutta la giornata con le vie del centro addobbate con tanti ombrelli rossi con la scritta “rispetto”, scelta quest’anno come parola da associare alla giornata mondiale «perchè – ha sottolineato la presidente Elisabetta Marca – senza rispetto può esserci solo violenza». Non solo: «anche i commercianti del centro – come ha spiegato l’assessore Emanuela Maffioli – addobberanno le vetrine con prodotti o nastri di colore rosso».
Interessante anche la proposta artistica, curata dall’artista chiavennasca Emilia Persenico, (qui il link di you tube dove è possibile vedere l’opera dal 20 novembre) che consisterà nella trasmissione su monitor sparsi lungo l’asse centrale del centro cittadino di una composizione video che avrà come protagonisti uomini e donne e servirà a far riflettere gli uomini che passeranno per quella strada. L’opera è stata molto apprezzata in Italia e all’estero e sarà proiettata in 70 piazze lungo lo Stivale e nelle città dove è presente un istituto italiano di cultura. Elisabetta Marca ne ha tessuto le lodi: «Per noi è un onore collaborare con un’artista dalla grande sensiblità e non è la prima volta. La sua opera si presta a molte riflessioni».
Sconfortante, invece, il numero di vittime che l’associazione si è trovata ad aiutare quest’anno: «Sembra quasi un esercizio onutile dare continuamente cifre. Quest’anno siamo a 243 accessi, 130 in più rispetto all’anno scorso nello stesso periodo, più del doppio». C’è più consapevolezza nelle donne, da una parte, ma anche una sofferenza degli uomini che non accettano la fine di una relazione o che la donna abbia una propria autonomia.
Per questo Cinzia Di Pilla, che si occupa del lato psicologico dei casi, sostiene che è «necessario coinvolgere gli uomini nel fermare la violenza. Anzi direi che è fondamentale e l’opera della Persenico va in questa direzione. Non ne possono e non devono parlarne solo le donne».
Di Pilla sottolinea anche le difficoltà che si stanno vivendo per mancanza di risorse umane e, a volte, economiche: «Siamo una realtà senza scopo di lucro ma abbiamo la necessità di pagare delle professionalità. È stato un anno difficile anche per chi opera perchè spesso è difficile portarsi dentro tutto questo dolore. Servono maggiori risorse per affrontare questa mole di casi».
La risposta, immediata, è arrivata dal neo-assessore Paola Reguzzoni: «Stiamo approntando le prime delibere e una riguarda un contributo da 7 mila euro proprio per l’associazione. Inoltre stiamo lavorando sulle difficoltà nella richiesta del reddito di libertà. Intendiamo potenziare l’assistenza per le donne maltrattate, cercando di avvicinarci a loro. Presto ci saranno novità»
Infine l’assessore Manuela Maffioli ha voluto ricordare anche il ruolo della cultura, attraverso la biblioteca: «Certamente l’arte e la cultura sono importanti per scardinare pregiudizi atavici. La biblioteca realizzerà un punto in evidenza con letteratura sul tema».
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