Diminuite le diagnosi di Hiv e Aids ma durante la pandemia ci sono stati meno accessi ai controlli
Si registra comunque un’incidenza più accentuata dell’infezione nelle fasce più giovani della popolazione – 20-44 anni - che conoscono meno le insidie dell’HIV
La buona notizia è che le diagnosi di HIV e AIDS nel territorio della provincia di Varese e Como si sono quasi dimezzate. Quella meno positiva è che in parte questo potrebbe essere avvenuto perché durante la pandemia c’è stato un minor accesso ai servizi sanitari e allo screening.
ATS Insubria ha raccolto i dati delle notifiche pervenute in seguito alle diagnosi di HIV e AIDS, effettuate presso gli ambulatori MTS – Malattie a Trasmissione Sessuale e presso i reparti ospedalieri di Malattie Infettive, relativi all’anno in corso (quindi con dati ancora parziali) che consentono di raffrontare l’andamento dell’infezione nell’ultimo biennio.
L’Agenzia per la salute però avverte in un comunicato: “Le nuove diagnosi di HIV in ATS Insubria appaiono in diminuzione verosimilmente anche per effetto di un minore accesso ai servizi sanitari e allo screening nel periodo pandemico”.
Qualche considerazione però si può comunque fare: si registra ad esempio un’incidenza più accentuata dell’infezione nelle fasce più giovani della popolazione – 20-44 anni – che conoscono meno le insidie dell’HIV.
“Screening e diagnosi precoci sono sicuramente due preziosi alleati contro l’HIV, ma sono indispensabili anche attività di prevenzione e sensibilizzazione, sul tema, della popolazione, con particolare riguardo ai giovani” commenta il Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria di ATS Insubria che ricorda: “per evitare la trasmissione dell’infezione è necessario sensibilizzare ad avere rapporti sessuali sicuri e protetti; sottoporsi a iniezioni, tatuaggi, piercing e pratiche simili solo con la certezza che vengano utilizzati aghi monouso”.
Per quanto riguarda le nuove diagnosi di Aids conclamato e i decessi correlati in ATS Insubria, così come a livello nazionale, i numeri continuino a diminuire con progressivo aumento delle età interessate, prevalentemente over45 anni, principalmente per effetto delle terapie antiretrovirali combinate molto efficaci nel rallentare l’evolvere dell’infezione.
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