La centrale “Latte Varese” chiude i battenti. “Ci hanno lasciato soli”
Il concordato in continuità è arrivato a scadenza del termine, i due imprenditori interessati hanno rinunciato. "Per salvare questa storica azienda servivano meno di due milioni di euro"
Per molti varesini sarà un vero lutto: dopo quasi 90 anni di storia il Latte Varese termina la sua produzione. Una storia iniziata nel 1933 sulla base di un regio decreto che istituiva la nascita delle centrali del latte per dare prodotti controllati e pastorizzati alla popolazione. Dopo il primo stabilimento in viale Valganna, nel 1953 nasceva la seconda centrale del Latte Varese di via Uberti a Varese, dove si trova ancora oggi.
Nonostante una produzione di altissima qualità, la cooperativa Latte Varese ha dovuto fronteggiare notevoli difficoltà finanziarie, sfociate in una procedura di concordato in continuità. In questa fase c’era stato anche l’interessamento di due imprenditori per rilevare l’attività, ma poi tutto si è risolto in un nulla di fatto fino alla scadenza del termine: il 7 dicembre 2021, che alla fine, inesorabile è arrivato.
«Siamo stati lasciati soli – dice il direttore commerciale Franco Donato – ed è un vero peccato perché questa è una Ferrari che a causa di gestioni discutibili ha perso i pezzi per strada. I dipendenti, compreso il sottoscritto, hanno resistito fino all’ultimo, credendo in un rilancio, che era praticabile. Ci abbiamo messo tutta la nostra volontà, e non solo, per salvare questa storica azienda. Ci abbiamo tentato fino a un minuto fa e ancora ci speriamo».
Per salvare il Latte Varese e sedici posti di lavoro serve una cifra inferiore a due milioni di euro, su un bilancio di oltre 8 milioni. In passato c’erano stati problemi nei pagamenti dei produttori – in tutto erano trentatré – della cooperativa agricola che conferivano il latte, ma poi la società si era rimessa in carreggiata con un piano di ristrutturazione. «Latte Varese nei tempi migliori è arrivata a fatturare fino a 12 milioni di euro – conclude Donato – I dipendenti hanno sempre lavorato con grande attaccamento alla società. C’era una filiera corta che garantiva controlli rigorosi e capillari e quindi anche un’alta qualità del prodotto. Oggi di questa storia straordinaria del territorio non resta più nulla e per chi come me ha trascorso qui dentro 21 anni, è come lasciare una famiglia».
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Sarebbe interessante conoscere quali amministrazioni precedenti hanno causato l’attuale default. A memoria, sono vecchio e potrei ricordare male, mi pare che in passato nella cooperativa fossero inseriti dalle istituzioni pubbliche dipendenti con retribuzioni spropositate rispetto gli incarichi ricoperti.
Mi chiedo anche a chi forniranno d’ora in poi il loro latte le stalle collegate alla ormai ex Centrale del latte di Varese.
BUONGIORNO,SONO DAVVERO RATTRISTATO DA QUESTA NOTIZIA.IL LATTE DELLA CENTRALE…..HA ACCOPMPAGNATO ME E LA MIA FAMIGLIA PER UN SACCO DI ANNI,E’ COME PERDERE UN ‘AMICO.UN PENSIERO AI PRODUTTORI DI LATTE DELLA NOSTRA ZONE- PECCATO NON VEDERE PIU’ NEGLI SCAFFALI QUEL SIMBOLO DELLA MIA CITTA MASSIMO