La neve non ferma l’inaugurazione della panca-totem a cura dell’Associazione Amici della Badia di Ganna
In occasione della festa dell'Immacolata una piccola cerimonia inaugurale, resa ancora più pittoresca dalla neve, ha presentato i deplian dedicati alla raffigurazione Madonna della Misericordia
La Badia di San Gemolo in Ganna sorge in una posizione strategica lungo la via Regina del Ceneri. Questa posizione consentì all’abbazia, per tutto il Medioevo, di essere un importante snodo viario, un rifugio sicuro per i pellegrini, un’efficiente sede di governo e punto di comunicazione con la vicina regione del Ticino.
Oggi, e proprio per questo motivo, è stata scelta come punto di arrivo della prima tappa della Via Francisca del Lucomagno, il riscoperto cammino che unisce il Lago di Costanza a Pavia, il Passo del Lucomango al Sacro Monte. La prima tappa italiana ha inizio a Lavena Ponte Tresa e termina proprio alla Badia di Ganna. Dove da oggi i pellegrini troveranno una storia in più ad accoglierli.
La neve caduta l’8 dicembre non ha infatti fermato l’inaugurazione della panca-totem, a cura dell’Associazione Amici della Badia di Ganna, dedicata all’affresco della Madonna della Misericordia che consentirà a tutti coloro che si trovassero a passare dalla Badia di scoprire la sua storia: la Madonna incoronata da angeli con le ali arcobaleno; il donatore Leonardo Sforza che fu abate commendatario della Badia tra il 1482 e il 1484, ritratto con il cappello in mano; un mercante con la scarsella per i soldi appesa alla cintura (e una scarsella per le offerte a sostegno della Badia c’è anche nel totem); la grande scritta che copre i piedi della Vergine con la promessa che chi avesse recitato una preghiera, dedicata all’Immacolata e lì riportata, avrebbe ottenuto un’indulgenza di 12.000 anni! Un dépliant, dedicato a questa curiosa immagine, resterà a disposizione presso il totem, insieme a un pieghevole con la preghiera.
Famosa come luogo di culto dedicato alla memoria del martire San Gemolo, i cui resti sono ancora esposti nell’altare della chiesa. La storia vuole che dopo il martirio, il vescovo fece seppellire i resti del nipote Gemolo su di un colle, dove qualche anno più tardi fece costruire una cappella.I monaci benedettini di S. Gemolo si occuparono nei secoli dell’attività di bonifica del territorio: risanando paludi, convogliando le acque nel Lago di Ganna, coltivando terreni boschivi e passando a coltivazione i nuovi terreni ottenuti.
La chiesa risale al 1100-1125, ma venne consacrata solo nel 1160. Nel tempo ha subito alcune modifiche: l’aggiunta delle cappelle laterali a fine del ‘500, il chiostro costruito nel ‘300 e la foresteria con chiostro gotico del ‘400.
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