Si riempiono i dormitori per senza tetto di Busto Arsizio ma sono ancora troppi gli “invisibili”

Nonostante in città ci siano due dormitori con 24 posti a disposizione ci sono almeno una dozzina di persone che si rifugiano in case abbandonate e capannoni

rifugio donne senza tetto busto arsizio

Il dormitorio per senza tetto della stazione Fs di Busto Arsizio ha ripreso ormai l’attività a pieno regime e inizia a riempirsi. Dei sedici posti disponibili (12 per gli uomini e 4 per le donne) al momento sono 11 quelli occupati (8 uomini e 3 donne). Lo spiega Dario Merlotti della cooperativa Minerva che ha in gestione la struttura che il Comune ha realizzato in base ad un accordo con le Ferrovie.

«Quelli che ospitiamo sono, perlopiù, persone abbastanza in là con gli anni che non riescono più a reinserirsi nel mondo del lavoro. In questo momento sono rimaste fuori una dozzina di persone che non rispettano le semplici regole per poter accedere alla struttura (no alcol e droghe). Si tratta di persone problematiche con dipendenze che dormono negli anfratti abbandonati dell’ex-area merci, altri 3 o 4 dormono nelle case abbandonate in zona Frati».

Per accedere al dormitorio di Busto Arsizio, inoltre, è necessario il Green Pass: «Abbiamo adottato questa misura perchè la nostra è una struttura collegata con l’amministrazione comunale. Lo facciamo per evitare che scoppino focolai perchè poi queste persone non avrebbero un posto dove poter rispettare la quarantena».

Anche a Sant’Anna c’è un dormitorio, gestito dalla parrocchia e dalla Caritas. Più specificamente il dormitorio Sant’Anna, gestito per anni da volontari, era rimasto in gestione al solo Parroco con la presenza di un esiguo gruppetto di volontari che curano specifici interventi. Pur essendovi una forte coesione sociale nella comunità di Sant’Anna, si è convenuto fosse necessario ripensare il dormitorio per gestirlo con un approccio professionale e da qui è nato il progetto Dormitorio Sant’Anna 2.0, finanziato anche dalla Fondazione comunitaria del Varesotto. Anche qui ci sono 12 posti a disposizione.

Anche i Frati Minori di Busto, che già offrono alcuni servizi per i senza fissa dimora, stanno pensando ad aprire uno spazio per i pernottamenti. Rimane attivo anche il servizio docce offerto dalle Aquile Randagie e l’offerta di pasti caldi da parte di “Quelli della Tavola”, una rete di associazioni e realtà religiose che aiuta i senza tetto.

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 07 Dicembre 2021
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