Torna La Cava, il volume che racconta Malnate riprende con un numero doppio
Il numero 27 e 28 della pubblicazione curata dall'Associazione Ricerche Storiche (ARS), presieduta da Antonio Sassi, verrà presentato sabato 4 dicembre nell'aula magna della Scuola Media, con inizio alle 17
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Un numero doppio, per aggiungere agli approfondimenti che l’emergenza sanitaria impedì di pubblicare nel volume 2020 quelli che sono stati prodotti quest’anno.
A Malnate, ritorna La Cava che, puntando al traguardo della trentesima edizione, fissato per il 2023, propone nuovi articoli d’approfondimento storico sulle vicende e sui personaggi che, in diversi versanti e nel corso del tempo, hanno caratterizzato la città alle porte di Varese.
Il numero 27 e 28 della pubblicazione curata dall’Associazione Ricerche Storiche (ARS), presieduta da Antonio Sassi, verrà presentato sabato 4 dicembre nell’aula magna della Scuola Media, con inizio alle 17.
Quest’anno, al contributo culturale s’aggiunge quello di carattere sociale: per ogni copia venduta, infatti, verrà destinata una quota del ricavato alla Finestra, associazione malnatese che, attraverso laboratori creativi e sportivi, tende a favorire l’inserimento dei disabili.
I CONTENUTI DE LA CAVA
Entrando nel dettaglio de La Cava 2020-21, il primo articolo è un approfondimento sui cortili che, nella classica tipologia lombarda, hanno a lungo caratterizzato il tessuto urbano malnatese.
L’analisi, a cura della famiglia Bernasconi, propone anche l’elenco dei sessanta cortili, con le rispettive denominazioni dialettali, a suo tempo presenti nel centro storico e nelle aree limitrofe.
In linea con questo studio, si pone l’articolo di Maria Vittoria Della Bosca dedicato ad angoli e situazioni della Malnate che non c’è più. Sempre Maria Vittoria Della Bosca ricostruisce la vicenda umana e culturale di un malnatese illustre, l’architetto Enrico Bertè, reduce dai campi di concentramento nazista, fine poeta e illustre professionista oltre che figura sempre attenta a mettersi a disposizione della comunità.
Tocca, quindi, a Maurizio Ampollini ricostruire le vicende che, a partire dall’800, hanno portato alla costituzione del locale Corpo dei Vigili Urbani. Un esempio di collaborazione tra genitori, volontari e Amministrazione comunale è, poi, il “Pedibus”, sistema operativo che ha concretizzato il desiderio espresso dai bambini di andare a scuola in autonomia e a piedi: al suo decennale, è dedicato un approfondimento.
È di Giuseppe Maresca un articolo su Don Giulio Rivolta, la cui presenza lungo ben quarantacinque anni ha segnato profondamento la vita parrocchiale della località San Salvatore. In tema di biografie, anche quella con cui Gabriella e Manuela Monetti ricordano Renato Monetti, delicato poeta dialettale di Malnate.
Chiudono la pubblicazione le consuete rubriche “Cronache d’altri tempi”, firmata da Enrica Gamberini, e “L’anno che è trascorso”, a cura di Giuseppe Maresca.
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