A Varese apre la Casa della Nutrice, il primo centro specializzato per chi è vittima di violenza domestica

La struttura si trova di fianco all'ospedale Del Ponte. Aperta dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 13.30 per accogliere chi è vittima di angherie, sia donna, bimbo, ragazzo o anche anziano

Casa della Nutrice a Varese

« Convegni, manifestazioni panchine rosse vanno bene. Ma non sono più sufficienti. C’è bisogno di risposte vere perché la situazione è davvero grave e diffusa». L’appello a un impegno più incisivo per sostenere le vittime di violenza domestica è arrivato questa mattina dal Procuratore della Repubblica di Varese Daniela Borgonovo chiamata a presentare la casa della nutrice, la prima esperienza di accoglienza e sostegno in Lombardia. 

PALAZZINA DI FIANCO ALL’OSPEDALE DEL PONTE A VARESE

Si tratta di una piccola palazzina, collocata a fianco dell’ingresso dell’ospedale Del Ponte, dove lavorano sanitari, forze dell’ordine, psicologi, assistenti sociali, mediatori culturali e ogni figura che possa offrire tempestivamente un aiuto a chi si trova in difficoltà, sia una donna, un bambino, un ragazzo bullizzato, un anziano maltrattato dai famigliari.

La Casa della Nutrice, aperta dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 13.30, è  un presidio a cui rivolgersi per avere risposte, supporto e accoglienza a 360 gradi. Un’offerta che completa l’iter avviato nel 2017 sempre dal Procuratore capo Borgonovo prima con l’Ordine degli Avvocati varesini, per istituire uno sportello dedicato alla violenza domestica in tribunale, poi proseguito con il percorso tutelato al pronto soccorso del Circolo di Varese e nel PS del Del Ponte. 

“LA VIOLENZA DOMESTICA E’ SEMPRE PIU’ DIFFUSA”

« È  un progetto innovativo per contrastare la violenza di genere contro chiunque sia vittima – spiega la dottoressa – La violenza è ormai sempre più diffusa e allarmante. Per lo più, è ancora un fenomeno sommerso che abbiamo il dovere di far emergere, garantendo un servizio immediato, tempestivo nella raccolta delle prove  giudiziarie, ed efficace nella costruzione di un futuro nuovo e sostenibile al termine del processo per ridare libertà e dignità»-

La Casa della Nutrice era stata ristrutturata grazie a un finanziamento dei Lions per dare ospitalità alle mamme con i figli ricoverati in terapia intensiva. Ora la nuova vocazione che suggella la collaborazione proficua tra diversi enti e attori del terzo settore. Al momento, la Casa sarà aperta a tempo parziale in modo sperimentale  grazie alle forze economiche delle diverse realtà coinvolte, ma l’obiettivo è quello di creare un modello su cui investire. 

UN PERCORSO UNICO CHE PRENDE IN CARICO LA VITTIMA IN MODO TEMPESTIVO

Centralizzare tutte le risposte permette alla vittima di iniziare un percorso unico, che metta al centro la persona con le sue necessità, evitando perdite di tempo che sono deleterie in ambito giudiziario. In un solo giorno la vittima entra, racconta e tutto e si inserisce in una rete di protezione.

« La caratteristica innovativa della Casa – sottolinea ancora il Procuratore – è che le figure che vi lavorano sono formate adeguatamente per fornire supporto e l’esperienza diretta e continuativa sul campo crea ulteriore specializzazione.  Essere arrivati fino a qui non è stato semplice. Abbiamo dovuto superare resistenze, limare automatismi e prassi, condividere percorsi e protocolli. Ma la sinergia che abbiamo creato sarà una chiave per aumentare la fiducia delle vittime di violenza, diventando un punto di riferimento così far emergere il sommerso».

Casa della Nutrice a Varese

MEDICI, INFERMIERI, FORZE DELL’ORDINE, AVVOCATI, ASSISTENTI SOCIALI: TUTTI IN UN UNICO LUOGO

Sanitari dell’Asst Sette Laghi, insieme a ufficiali di polizia giudiziaria per la raccolta immediata delle prove, psicologi, avvocati e assistenti sociali del Comune ( attualmente quello di Varese) saranno sempre disponibili nella sede di piazzale Biroldi mentre la rete delle case rifugio, a partire dalla Fondazione Felicità Morandi tra i primi firmatari del nuovo protocollo, saranno coinvolte nel dare protezione, conforto, ascolto a chi non riesce a liberarsi dalla dipendenza psicologica dal suo aguzzino. 

In prima fila, dunque, l’Asst Sette Laghi che aveva già avviato il perso dedicato sia in PS al Circolo sia al Del Ponte con personale specializzato a intercettare situazioni di violenza. Ora la nuova struttura fisica  dove proseguire quella che il direttore sanitario Lorenzo Maffioli ha definito “La battaglia di civiltà”.

“CREARE SUPPORTO ALLE VITTIME E INVESTIRE SULLA CULTURA”

Che la lotta alla violenza di genere e, soprattutto, quella domestica debba essere potenziata emerge anche nei numeri citati dal Prefetto Dario Caputo : « Dal mio osservatorio provinciale, ho la conferma che si tratti di un fenomeno molto diffuso e consistente. Il lavoro deve essere duplice: da un lato creare supporti veri alle vittime e dall’altro insistere sulla cultura e la creazione di una coscienza del rispetto. La condanna a parole non basta più : questa Casa nasce con sull’onda di qualche remora per la scarsità di uomini e mezzi. Ma non si può morire di prudenza in un mondo che non può più attendere».

DA INIZIO ANNO 102 DENUNCE PER MALTRATTAMENTI E 62 PROVVEDIMENTI DI AMMONIMENTO

A dare i numeri, sottodimensionati, del fenomeno è il Questore Michele Morelli questore: « Solo come polizia, in provincia, abbiamo contato, da inizio anno, 102 denunce e ho firmato 62 provvedimenti di ammonimento preventivo che di solito sfociano poi in denunce di violenza. Se consideriamo la popolazione della provincia di Varese, si evidenzia che una persona su 3000 è coinvolta in modo attivo o passivo in un fenomeno di violenza di genere o minacce. Lavoriamo perchè questo fenomeno abbia fine al più presto».

LA VIOLENZA IN FAMIGLIA E’ UN FENOMENO TRASVERSALE

Un obiettivo condiviso anche dal  Colonnello Gianluca Piasentin, Comandante provinciale dell’Arma dei carabinieri che ha ricordato come la violenza sia trasversale e investa tutte le fasce deboli della società.

Tra i sottoscrittori del Protocollo anche il Comune di Varese, capofila della rete antiviolenza: « Questa esperienza permetterà ai nostri operatori di maturare un’esperienza conta più profonda nel settore – ha commentato il sindaco Davide Galimberti – grazie a un finanziamento della Prefettura, i nostri servizi stanno seguendo un percorso specifico sulle dinamiche investigative così da ampliare le loro competenze».

La Casa della Nutrice, che è operativa da oggi 1 dicembre, ha ricevuto anche il patrocinio dell’Unione Europea dove la lotta alla violenza di genere è un tema molto sentito, ma anche di Regione Lombardia come hanno assicurato prima la vice Presidente del Consiglio regionale Francesca Brianza e poi il Presidente della Commissione Sanità Emanuele Monti. 

Alessandra Toni
alessandra.toni@varesenews.it

Sono una redattrice anziana, protagonista della grande crescita di questa testata. La nostra forza sono i lettori a cui chiediamo un patto di alleanza per continuare a crescere insieme.

Pubblicato il 01 Dicembre 2021
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