Il 28 gennaio sciopero degli infermieri indetto dal sindacato Nursind
Il delegato provinciale Salvatore Ferro spiega i motivi alla base della giornata di astensione che riguarderà il comparto
![Giornata internazionale dell'Infermiere](https://www.varesenews.it/photogallery_new/images/2020/05/giornata-internazionale-dell-infermiere-1149730.610x431.jpg)
Il 28 gennaio incroceranno le braccia. Il sindacato Nursind ha proclamato uno sciopero del comparto : « Il nostro è un sindacato che rappresenta solo infermieri e ostetriche – spiega Salvatore Ferro delegato Nursind dell’Asst Sette Laghi – ma la giornata di agitazione è aperta a tutti coloro che si sentono traditi. Quindi anche Oss, tecnici di radiologia. Il nostro contatto non è ancora stato rinnovato. E quindi anche i 335 milioni di incentivi promessi come indennità per la pandemia sono sospesi. Parliamo poi di cifre simboliche, circa 75 euro per lavoratore. Dopo tanti elogi, cori e applausi, la verità è che si sono dimenticati di noi».
Gli infermieri rappresentano la categoria che più è rimasta coinvolta nella pandemia: al letto dei pazienti, vestiti con “scafandri” per turni di 12 ore consecutivi nei momenti peggiori delle ondate, hanno sopportato anche lo scetticismo e la rabbia di chi nega la malattia: « Ognuno di noi ha accettato improvvisi cambi di reparto, di orario, di organizzazione. Ha gestito percorsi sporchi e puliti. Si è infettato, mettendo a rischio la salute propria e quella dei propri cari. Non si è mai tirato indietro davanti alle emergenze, rinunciando a ferie e riposi. In cambio nessuna gratificazione e nessun riconoscimento del ruolo, di una preparazione ormai universitaria: anche dopo vari master, i nostri titoli non valgono nulla».
Una frustrazione presente da tempo ma che la crisi sanitaria ha fatto emergere con forza : « Siamo sempre meno: nel primo trimestre del 2021 sono aumentate le dimissioni del 44%. Il 75% di chi lascia le corsie, inoltre, cambia proprio mestiere. Questa stanchezza psicologica, prima ancora che fisica, è frutto di una situazione di disagio crescente, legata anche all’aumento delle incombenze, alla crescita delle possibilità di fare errori, sbagli che poi paghiamo personalmente perchè le aziende ci chiedono la rivalsa. In Italia abbiamo il rapporto infermiere per numero di cittadini più basso d’Europa. Scendono il rapporto di Agenas mancano circa 80.000 infermieri. Il pericolo di burn out è in netta crescita».
Il 28 gennaio il Nursind farà quindi sciopero: « Ci attendiamo una risposta elevata. Il malcontento è molto diffuso»
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