Centro Emergenze al Casermone di Gallarate? “Ridiscutiamo insieme all’ospedale unico”

Il Centro Regionale nell'ex area militare sarebbe il terzo fronte sanitario a Gallarate, oltre a ospedale unico e destino del Sant'Antonio Abate. L'ex assessore all'urbanistica Pignataro chiede di affrontare insieme. E lancia la provocazione: "E se l'ospedale nuovo si facesse in viale Milano?"

Primo giorno di apertura per il centro tamponi di Gallarate

Regione Lombardia si muove per fare dell’ex Deposito Centrale dell’Aeronautica a Gallarate il nuovo centro regionale delle emergenze. Una ipotesi arrivata un po’ a sorpresa, ma che sembra farsi più concreta.

E che si somma ad altri “fronti” aperti su politica sanitaria e scelte urbanistiche. «Oggi abbiamo un iter sull’ospedale unico, tutto da definire; un iter sul destino dell’ospedale vecchio e ora una terza ipotesi su un enorme presidio sanitario in città» dice Giovanni Pignataro, consigliere comunale Pd ed ex assessore all’urbanistica.

«L’area del “Casermone” era già stata valutata per l’ospedale unico» ricorda Pignataro. Ipotesi scartata (anche) perché esistevano ancora i vincoli dell’autorità militare. «Ma nel momento in cui Difesa lo dà al Demanio e il Demanio collabora con Regione verso una nuova ipotesi, non si può lavorare a compartimenti stagni ma bisogna ragionare complessivamente, per fare le scelte migliori» ragiona ancora Pignataro.

Casermone Gallarate
Uno dei quattro grandi padiglioni di deposito. Attualmente uno solo è stato recuperato per fare da centro vaccinale

«A mio giudizio questa situazione impone di misurarci su tutto i tavoli per capire quale può essere il destino di questa area sanitaria».
E Pignataro non ha paura di riaprire il capitolo dell’ospedale nuovo: «Il Casermone a questo punto potrebbe anche essere un’ottima sede per l’ospedale nuovo, con nuovi collegamenti per raggiungere direttamente i quartieri oltre la ferrovia».

primo consiglio comunale gallarate 2021

Fantascienza ripensare l’ospedale (nuovo, più che unico) al “Casermone”? Pignataro è convinto di no: «L’area è più vasta di quella di Beata Giuliana. In più l’area a Busto non ha comunque  alcuna possibilità di ulteriore espansione, era uno dei problemi affrontati» (le aree previste in effetti sono già un “patchwork” piuttosto articolato e irregolare, vedi immagine qui sotto).

ospedale unico

Anche sul fronte delle infrastrutture viabilistiche a corredo Pignataro vede elementi favorevoli: «Per l’ospedale unico a Beata Giuliana si ipotizzano 12 milioni di euro per nuove strade», un tema su cui c’era anche stato qualche attrito tra Gallarate e Regione (chi paga?). Un intervento sull’area dell’ex Deposito Centrale richiederebbe nuovi investimenti. «Servirebbero due sbocchi fondamentali: dalla Zona Industriale di Sciarè a viale Milano
, con un sottopasso della ferrovia. E poi si potrebbe riprendere l’idea delle rampe che da viale Milano portino direttamente al cavalcavia della Mornera. Una ipotesi che era stata prevista nel progetto degli anni Settanta del cavalcavia e poi mai attuata».

Primo giorno di apertura per il centro tamponi di Gallarate
Un’altra vista del Deposito Centrale dell’Aeronautica. Nella foto l’ampio edificio di casermaggio, che ha creato il nome popolare di “Casermone” con cui il Deposito era conosciuto a Gallarate. L’area ex militare comprende poi quattro grandi padiglioni in cemento del 1937, edifici di servizio e ampie aree all’aperto

Tre percorsi che non possono essere separati

Al di là delle suggestioni sulla collocazione del nuovo ospedale in viale Milano, però, per Pignataro il primo passo è prendere atto che non si può procedere su tre percorsi distinti. «Auspico che ci sia chiarezza e sia affrontata unitariamente la questione sanitaria. Auspico che il sindaco si confronti con Regione e chieda di essere coinvolto, attivando poi anche il consiglio comunale la commissione sanitaria».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 22 Gennaio 2022
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