Commissione attività produttive rimandata, un’altra settimana per far dialogare minoranza e maggioranza
Con le commissioni Servizi Educativi e Polizia Locale quello di martedì 18 gennaio avrebbe dovuto essere l'ultimo giorno di sedute iniziali: ma la più "spinosa" è stata rinviata di una settimana
Con quelle dedicate ai Servizi Educativi e Polizia Locale quello di oggi, martedì 18 gennaio, avrebbe dovuto essere l’ultimo giorno di sedute iniziali per le nuove commissioni consiliari di Varese. Ma all’appello in verità ne manca ancora una, quella su cui si è aperto uno scontro tra maggioranza e minoranza: la commissione per le attività produttive, che è stata rimandata di una settimana, martedì 25 gennaio alle 17.30.
Per la minoranza c’è ancora quindi una settimana di tempo per riflettere se accettare o no la proposta della maggioranza che vuole concedere all’opposizione – come peraltro era già successo nella consiliatura precedente, quando era stato nominato Rinaldo Ballerio, della lista Orrigoni – la presidenza di quest’ultima.
LA LINEA DELLA MINORANZA FINO AD ORA: ASTENSIONE E NESSUNA PARTECIPAZIONE ALLE DECISIONI DELLA MAGGIORANZA
La decisione presa inizialmente dai capigruppo della minoranza sulle commissioni consiliari è stata netta, ed è stata seguita finora alla lettera da tutti i membri: astensione in tutte le sedute e nessun nome della minoranza proposto ne per la presidenza ne per la vicepresidenza.
Una linea che è stata seguita finora ma ha lasciato dietro di sè tre “buchi”: restano infatti in sospeso oltre alla presidenza della commissione attività produttive, anche la vicepresidenza della commissione cultura e la vicepresidenza della commissione Politiche Giovanili e Sport.
REGGERA’ LA “LINEA DURA”?
Ma, a questo punto, le posizioni della minoranza cominciano a divergere: di fronte al “no” netto e sdegnato del candidato sindaco Matteo Bianchi e del commissario cittadino della Lega Marco Pinti, che hanno dichiarato di non volere “elemosine politiche”, poche ore dopo arriva la proposta “pacificatrice” del capogruppo del Polo delle Libertà Luca Boldetti, seguita da una seduta di commissione- quella alle politiche giovanili – dove gli animi sembravano decisamente più pronti a dialogare.
E a facilitare questo dialogo è stato anche un diverso atteggiamento della maggioranza, che con una prima nota aveva “aperto alla minoranza” ma con dei veti precisi – no a membri che non sostengano l’attuale governo Draghi, quindi no sostanzialmente a Fratelli d’Italia – e che nella “commissione della pace” ha avuto un atteggiamento, almeno apparentemente, più disponibile.
Ora il rinvio della commissione “della discordia” fa capire che il dibattito, al di là della linea dura, è ancora totalmente aperto.
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