Il “consigliere antidroga“ di Masciago Primo denunciato si difende: “Non ho minacciato nessuno”
Matteo Bariani chiarisce dopo la notizia apparsa nelle cronache venerdì. Sui 30 grammi di cannabis: “È per uso medico terapeutico"

Fa l’autostop fra i boschi dello spaccio in cerca di eroina e viene caricato nell’auto del “consigliere anti spaccio“ che sta facendo “il giro”, e dopo qualche domanda riceve la seguente risposta: «Stavo cercando dell’eroina».
Il ragazzo trentenne finito nella “tana del lupo” ha denunciato ai carabinieri l’accaduto cioè che a fine ottobre sarebbe stato poi portato, dopo essere salito su quell’auto, nella residenza di Matteo Bariani, il consigliere comunale di Masciago Primo che oramai da anni combatte una battaglia personale contro lo spaccio nei boschi (nella foto, una postazione in Valcuvia distrutta dai carabinieri).
Nella denuncia viene citato l’uso della forza e le minacce da parte del consigliere e di suo fratello: «Tu qui non ci devi tornare», sotto minaccia di un’ascia.
Poi i carabinieri da una successiva perquisizione all’attivazione delle indagini gli trovano in casa 30 grammi di marijuana.
Un fatto eclatante ripreso dalle agenzie che oltre alla dimensione extra provinciale della cosa diventa la notizia del giorno nelle piccole comunità della valle dove tutti si conoscono. Una versione che però non torna al consigliere comunale di minoranza: «Non è andata così. Ho certamente caricato in auto il ragazzo che abita in un paese vicino e lui stesso mi ha candidamente ammesso che cercava eroina, ma non gli ho fatto nulla».
Bariani parla di essersi confrontato col fratello anche alla luce di alcune informazioni ricevute dal ragazzo sullo spaccio nei boschi, ma niente più.
Anche sulla faccenda dell’erba il consigliere comunale chiarisce: «È ad uso medico terapeutico, e lo posso dimostrare».
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