Due sale per Giacomo Martinetti e Giovanni Serodine alla Pinacoteca Züst
L’ente cantonale con sede a Rancate (CH) propone anche il confronto tra due artisti di origine ticinese. Un’occasione per cogliere la ‘forza’ che Roberto Longhi vide in Giovanni Serodine

Fino alla fine di aprile 2022 alla Pinacoteca Züst di Rancate di Mendrisio sono presenti ben due esposizioni. Una è dedicata al paesaggio ed agli strumenti geografici a disposizione degli studiosi che, a partire da metà Ottocento, hanno usufruito di nuovi metodi, anche cartografici, per le loro osservazioni. La seconda mostra, ai piani più alti, è prettamente grafico-pittorica, con un confronto tra due artisti ticinesi: dal Seicento Giovanni Serodine e da metà Ottocento Giacomo Martinetti.
aAnche la mostra “L’incanto del Paesaggio” ha un interesse pittorico, ma si tratta di un’esposizione dove l’arte di alcuni pregevoli artisti dediti al paesaggio, come Fontanesi, Luigi Rossi, Berta, Franzoni, Longoni ed altri, si stempera nella curiosità per gli oggetti tipici dello studio geografico, come ad esempio le carte topografiche oppure i calchi incisi per poi stampare le carte.
Tema centrale in questo periodo alla Züst è però certamente l’anniversario per i duecento anni dalla nascita di Antonio Ciseri: un argomento al quale l’ente cantonale di Rancate ha voluto dare un taglio particolare, presentando l’opera del più importante allievo del Ciseri, Giacomo Martinetti. Questo è stato un artista totalmente italiano, essendo nato e morto a Firenze; tuttavia egli apparteneva ad una famiglia originaria di Barbengo, un paesino confinante con la ben più nota zona commerciale di Grancia, alla periferia di Lugano. L’allievo del Ciseri è veramente un pittore degno di Firenze, bravissimo nel disegno e nella resa teatrale del dipinto. Pur essendo stato verosimilmente molto prolifico egli ha lavorato parecchio per famiglie facoltose, spargendo la propria opera per il mondo ma lasciando una traccia relativamente flebile nei musei e nelle gallerie d’arte.
A Rancate di Martinetti ci sono soprattutto un bel autoritratto di piccolo formato e due tele di grande formato: un “San Carlo Borromeo” e soprattutto una bellissima “Santa Francesca Romana”. Nella sala di fianco al Martinetti è presente anche il “San Pietro che legge” di Giovanni Serodine e questa è un’occasione veramente ghiotta per capire cosa intendeva il critico Roberto Longhi quando sosteneva che Serodine era ‘il più forte’ dei pittori ticinesi a lui noti. È difficile affermare, con tutta la buona volontà di un osservatore anche superficiale, che Serodine sia stato più grande di Martinetti, né tanto meno di Ciseri, ma è vero che il confronto con pittori più delicati, raffinati e propriamente figurativi, mette in evidenza la grande forza della pennellata di Serodine: guardare per credere.
Pinacoteca Züst
Ex casa parrocchiale – Rancate di Mendrisio (CH)
Web: ti.ch/zuest
Orari:
martedì-venerdì 9-12/14-18
sabato, domenica e festivi 10-12/14-18
Chiuso 24, 25 e 31 dicembre
Ingresso intero: 10 CHF
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